“Compagni”, storia di una giovinezza tenace e coraggiosa
In un libro pubblicato da Pietro Macchione Editore Elvira Pajetta ripercorre la storia della sua famiglia

Si intitola “Compagni” il libro scritto da Elvira Pajetta e pubblicato da Pietro Macchione Editore in occasione dei cent’anni dalla nascita di Giuliano Pajetta e Claudia Banchieri, genitori dell’autrice.
“Compagni” è la storia di una «giovinezza tenace» e coraggiosa, vissuta nel desiderio di una libertà negata dal fascismo e nell’impegno politico comunista, un riferimento ideale mai venuto meno nella famiglia Pajetta e incarnato nei giovani Gian Carlo, Giuliano e Gaspare, i tre figli di Elvira Berrini (la nonna dell’autrice) e Carlo Pajetta, avvocato del banco San Paolo di Torino, emarginato per non aver voluto prendere la tessera del Partito nazionale fascista.
Quella raccontata da Elvira Pajetta è una storia intima e pubblica allo stesso tempo che si gioca su più scenari. Sullo sfondo ci sono la Francia, pronta ad accogliere i tanti rifugiati politici italiani, la guerra civile in Spagna, terreno di sperimentazione rivoluzionaria, l‘Urss, meta agognata dalle giovani avanguardie comuniste, e naturalmente l‘Italia di Benito Mussolini. Una storia che in parte si svolge anche a Taino, in provincia di Varese, dove Elvira Berrini e Carlo Pajetta hanno abitato fin dagli anni ’20 e luogo che terrà a battesimo la militanza comunista dell’adolescente Giuliano.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale mette a dura prova i destini dei giovani Pajetta. Giuliano che si trovava Oltralpe viene arrestato dai gendarmi francesi e trasferito, dopo la condanna, al carcere di Nimes da dove evaderà con un’azione degna di un romanzo di Dumas. La figlia Elvira ripercorrerà molti anni dopo lo stesso cammino fatto dal padre verso l’Italia, un vero pellegrinaggio dove antiche ferite si riapriranno per far scorrere la storia. Gaspare e il cugino Piero ( Nedo) cadono in azione: il primo il 13 febbraio del ’44 in Val Grande, in località Cortavolo di Megolo, con altri dodici combattenti per coprire la ritirata di altri partigiani; il secondo un mese dopo in uno scontro in montagna con i fascisti. A sua volta Giuliano, dopo essere rientrato in Italia per partecipare alla Resistenza, conoscerà sia il carcere di San Vittore che il lager di Mauthausen, dove verranno internati altri 8000 italiani tra partigiani, semplici antifascisti, renitenti e persone prese a caso.
Nel racconto di Elvira c’è posto anche per molto altro: la felicità del 25 Aprile, giorno della liberazione dall’occupazione nazifascista, l’impegno di Giuliano Pajetta e del figlio Gian Carlo nel Pci del dopoguerra accanto a un giovane Enrico Berlinguer, i rapporti con l’Urss, i fatti tragici di Ungheria, i ricordi di Roma e Firenze. Un bell’apparato fotografico, con scatti ancora inediti, e un nutrito numero di documenti testimoniano tutti questi passaggi pubblici e privati.
«Come si poteva tenere vivo nel ricordo quel mondo di persone generose attive che avevano ispirato la loro vita a ideali forti e vi erano rimaste sempre coerenti? – scrive Elvira Pajetta -. Questi fogli rappresentano i giorni di un calendario che per me era necessario comporre».
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“Compagni” sarà presentato domenica 6 settembre alle 15 alla Festa dell’Anpi, interverranno Elvira Pajetta, Gaspara Pajetta e la storica Daniela Franchetti
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