La chiesa di Luvinate si candida ad accogliere i profughi

Ci sono già alcuni volontari al fianco di Don Norberto per dare ospitalità ai profughi in arrivo nel nostro paese. Il sindaco scrive al parroco: "Coinvolgeteci"

Luvinate: i luoghi (inserita in galleria)

“Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi”. L’invito di Papa Francesco è stato raccolto dal parroco della comunità pastorale di Sant’Eusebio. Don Norberto, durante la messa di domenica scorsa, ha annunciato alla comunità di Luvinate che si sta valutando l’ipotesi di sistemare la casa parrocchiale, attualmente disabitata,  per dare ospitalità a quanti arrivano in Italia per sfuggire a guerre e persecuzioni: «Siamo nella fase organizzativa – spiega Don Norberto – stiamo valutando e mettendo a posto la casa. Contemporaneamente sto cercando volontari che possano farsi carico di queste persone. Per ora ho raccolto una decina di adesioni . Appena saremo pronti, metteremo a disposizione la nostra offerta di ospitalità».

L’ipotesi, quindi, è tutt’ora sulla carta: si lavora per costruire un percorso di accoglienza nella piccola comunità luvinatese. Attento è anche il sindaco che ha appreso direttamente dalle parole pronunciate dal pulpito l’intenzione della parrocchia: « Luvinate vanta una lunga tradizione di integrazione – commenta il sindaco Alessandro Boriani – abbiamo progetti di gemellaggio della scuola con una comunità scolastica africana mentre molti concittadini hanno esperienze di volontariato in diverse parti del mondo. Quando sono venuto a conoscenza dell’intenzione del parroco, in qualità di responsabile dell’ordine pubblico e della sicurezza, ho scritto una lettera per chiedere un incontro e un confronto sul progetto di accoglienza».

Nella lettera Boriani afferma: « Egr. Sig. Parroco, nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla lettura degli avvisi in Chiesa dell’intenzione della Comunità Pastorale di mettere a disposizione l’attuale casa parrocchiale per l’accoglienza di profughi, con la costituzione di un gruppo di volontari che avrà la responsabilità, secondo le intenzioni annunciate, di gestirne l’ospitalità, coerentemente alle indicazioni della nostra Diocesi di Milano.
Diversi sono stati in questo senso i cittadini che hanno contattato nelle ore successive il Comune e già il Consiglio Comunale, nella serata di lunedì 7 settembre, ha avuto modo di avviare una prima riflessione.
Ogni realtà, secondo le leggi vigenti, ha naturalmente la libertà di disporre dei propri spazi secondo le finalità che ritiene opportune. Come Amministrazione ci sta però a cuore quello che ci compete: la sicurezza e l’integrazione, la legalità e l’accoglienza, obiettivi su cui peraltro da tempo lavoriamo nel silenzio ma con molta operosità, nella scuola e a favore di alcune famiglie. In più Luvinate ha una storia di impegno proprio sul fronte dell’integrazione e dell’incontro che è secolare e questo ci fa essere pronti ad affrontare anche questa realtà che la storia sta imponendo, al di la di valutazioni e strategie politiche di sistema che non appartengono a noi, ma ai nostri governanti e alla politica.
Siamo pertanto certi che qualora si concretizzasse l’ipotesi da Lei annunciata, la Parrocchia -così come altre realtà che magari nelle prossime settimane saranno coinvolte in medesime attività sul nostro territorio– riterrà, per tempo, di interpellare e coinvolgere anche l’Amministrazione, ben sapendo che le responsabilità da voi annunciate richiedono impegno e professionalità, oltre alla lodevole attività dei volontari. Si proseguirà così nel solco di quel proficuo dialogo tra comunità civile e religiosa che sempre ha caratterizzato Luvinate, per il bene ed il futuro della nostra gente».

L’intenzione, quindi, è chiara ma il percorso sulla sua realizzazione prevede ancora tempi lunghi: Luvinate sta studiando la propria capacità prima di proporre al Prefetto la propria offerta: « Non abbiamo ancora idea di quanti e chi potremo accogliere – spiega Don Norberto – prima dobbiamo vagliare la nostra capacità di accoglienza».

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Pubblicato il 09 Settembre 2015
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