La parnassia e la menta d’acqua
Una nuova puntata del viaggio nella natura del nostro lettore Teresio Colombo
Il giorno 4 di settembre decido di portarmi alla cascina Ravetta e da qui intraprendere il percorso lungo il sentiero tagliafuoco; arrivato all’altezza della presa noto che è iniziata la fioritura della Menta e della Parnassia che rimando di fotografare quando al ritorno non saranno più in ombra e quindi proseguo fino al primo prato dove una farfalla la Lysandra bellargus (1), si tratta del maschio che si presenta con le ali di un bell’azzurro vivace e con bordo sottile a riquadri neri così da essere inconfondibile con altri generi mentre la femmina è grigia a macchie nere con strisce marroni; vicino vedo un gruppo di Astri di Virgilio (2) (Aster amellus) nel varesotto noti come settembrini perché il mese di settembre coincide normalmente con la loro massima fioritura non lontano tre Carline comuni (3) (Carlina vulgaris) che fotografo perché ciascuna infiorescenza è ad un diverso grado di maturazione, nel frattempo sento un grugnito continuo ma in tono basso rimango incredulo perché da oltre 15 anni sono stati eliminati i maiali dalla cascina Ravetta, mentre faccio queste considerazioni abbastanza fuori tempo ecco spuntare un bel musetto nero di un giovane cinghiale di una quarantina di chili, dopo qualche momento di smarrimento ecco che il cinghiale prende la via del bosco e malgrado continui a cercarlo non riesco a rivederlo.
Proseguo sul prato successivo dove sono rimaste le piante delle rose con i loro cinorroidi (4) , non completamente maturi ma comunque a buon punto sulla strada della maturazione, arrivato al torrente Pissavacca vedo finalmente alcuni rami di genziana asclepiadea ai bordi del torrente ma di menta d’acqua neanche l’ombra, decido di arrivare fino al “sas de la scigueta” dalle cui vicinanze scorgo il panorama d verde della vallata del Pissavacca (5) vedo anche una Vedovina a foglie sottili (6) una fra le ultime dipsacacee di questa stagione, la pigna (7) di Pino silvestre ancora verde perché al suo primo anno di vita.
A questo punto decido di ritornare perché ho in sospeso la fotografia della Menta d’acqua (8) (Mentha acquatica) lamiacea fra le più tardive e di fatti scorgo il bocciolo di una futura infiorescenza di una pianta di 40 cm di altezza e vicina una Parnassia (9,10) (Parnassia palustris) che per anni i botanici hanno classificata come sassifraga e, in tempi recenti hanno considerato come un genere a se stante.
Teresio Colombo
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