La Provincia senza bilancio: i presidi temono di finire i fondi
La Regione non ha ancora stabilito quanti fondi assegnare a ogni singola Provincia. Villa Recalcati, senza bilancio, non può attribuire i fondi. Le scuole stanno anticipando ogni pagamento, ma temono di rimanere senza soldi

«Anticipate le spese, poi, quando ci sarà il bilancio, la Provincia rimborserà». È la frase che i dirigenti degli istituti superiori si sentono dire ripetutamente dal personale della Provincia. Qualche preoccupazione, sulla concreta possibilità di vedersi restituire i soldi, però, comincia a emergere.
La questione è diventata rovente dopo l’esternazione del presidente della Provincia di Perugia che ha messo nero su bianco la mancanza di finanziamenti per gli istituti superiori. Per ora le segreterie stanno impegnando i fondi per il funzionamento: a parte i cantieri avviati con i decreti scuole sicure e scuole belle, tutti gli altri investimenti sono stati pagati direttamente dalle scuole. C’è chi, ad esempio, ha dovuto comprare banchi, sedie, cattedre e armadi per trasformare laboratori in nuove aule necessarie ad accogliere tutti gli alunni. Una spesa sostenuta durante l’estate con i fondi di istituto, sempre con l’assicurazione dell’anticipo di cassa.
Da Villa Recalcati si garantisce che ogni euro verrà rimborsato appena sarà approvato il bilancio: la legge pone il 30 settembre come termine ultimo ma c’è già una proroga al 20 ottobre. Il fatto è che si attendono segnali dalla Regione: « La Lombardia è in ritardo con l’applicazione della legge sulla questione – spiega Paolo Bertocchi consigliere provinciale – Siamo ancora nella fase degli incontri bilaterali per capire come verranno suddivisi i 195 milioni di euro tra le province. Noi ci aspettiamo che, per le funzioni che siamo chiamati a svolgere, arrivino 19 milioni di euro ma per ora è tutto in discussione. È chiaro, inoltre, che la nostra provincia si è ritrovata con una pesante situazione economica che non avevamo previsto. Ciononostante vorrei assicurare che per noi le scuole sono una priorità e che stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per garantire il funzionamento come negli scorsi anni». Le preoccupazioni dei presidi sono legate proprio alla scarsa certezza del momento, dopo un sistema che vedeva ogni dettaglio economico già chiarito sin dall’estate.
La Provincia di Varese, quindi, chiede 19 milioni di euro per svolgere i compiti assegnatole nei settori viabilità e scuole. La Regione ancora non ha chiarito le linee di intervento. In mezzo ci stanno i dirigenti che paventano un colpo di spugna proprio come quello che fu deciso anni fa per cancellare le migliaia di euro di debito dello Stato per le spese sostenute con gli esami di maturità. Preoccupano le spese correnti: dalle bollette di luce e gas di fatto in capo a Villa Recalcati sino a quella telefonica piuttosto che le spese di beni o servizi: « Non esiste alcuna volontà politica di mettere in difficoltà il sistema scolastico – dichiara Bertocchi – abbiamo solo bisogno di tempo per sistemare le cose. Ribadisco che le scuole sono una priorità che ci è ben chiara».
Ma non è tutto: dall’ente provincia le segreterie si attendono anche l’arrivo di personale amministrativo. Ci sono norme precise che annunciano la mobilità dei dipendenti di questi enti locali: tra le destinazioni ci sono anche le segreterie didattiche. Quest’anno, gli assistenti amministrativi negli istituti sono stati assunti tutti con contratto in scadenza al 30 giugno. Perché dal prossimo anno ci saranno nuove disposizioni.
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