Torna in funzione il cantiere della Arcisate Stabio

Dopo lo stop estivo legato alle vicende legali, operai al lavoro fra Induno Olona e Arcisate. La questione del nuovo centro di frantumazione e trattamento terre

Non più solo lucchetti al cantiere della Arcisate Stabio: questa mattina erano al lavoro nell’area di via Pascoli – via Vela fra Induno Olona e Arcisate diversi operai alle prese con betoniere e macchinari per il sollevamento di materiali.
Stavano predisponendo alcune costruzioni che fungono da polo logistico per i lavori sulla tratta ferroviaria.

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Induno Olona, si muove il cantiere della ferrovia 4 di 13

I cantieri oggetto in passato di attenzione della stampa e delle istituzioni – si ricorderà la manifestazione a Induno Olona dello scorso inverno rimangono per ora deserti: fermo quello di Induno Olona all’altezza, per intenderci, dell’incrocio Jamoretti-Crugnola (dove ci fu la manifestazione), fermi quelli ad Arcisate lungo la via IV Novembre (le foto nella prima delle nostre fotogallery).

Fra questi due punti, però, qualcosa si muove: è appunto in attività il cantiere nella zona che si incontra sotto al cavalcavia della strada statale, superato il supermercato Esselunga.

Siamo andati a verificare sul posto la situazione dopo un’informazione segnalataci da un lettore: “Il cantiere è riaperto, ci sono operai al lavoro”.

Ed eccole le macchine che si muovono, quasi in faccia al Crotto Plinius e a brevissima distanza dalle abitazioni e dai capannoni di Induno Olona, zona via Arno. Gli operai confermano: da giorni sono al lavoro per realizzare alcuni casotti a ridosso dello scavo principale che farà correre in questo tratto i binari ad un livello di 6-7 metri sotto a quello attuale.

I lavori in questo tratto hanno due funzioni: quella di operare lo scavo vero e proprio, e di rafforzare i piloni del cavalcavia sulla statale che sovrasta l’area.

«L’azienda ha confermato che sono iniziati i lavori in in cantiere a partire da Induno Olona in direzione Arcisate, per intenderci dallo sbocco Nord della galleria dismessa – spiega al telefono il vicesindaco di Induno Olona Maurizio Colombo con delega alla ferrovia – . Il cantiere serve alla realizzazione di un manufatto a copertura dei binari e realizzato a sottofondazione delle pile del ponte stradale: i binari saranno in quel punto molto profondi. Al termine dei lavori, in quel tratto, i binari saranno coperti, così come tornando verso Induno dallo sbocco dell’attuale galleria alla località San Salvatore. Il risultato delle coperture sarà un percorso ciclo pedonale che “ricucirà” il taglio sul terreno. E’ previsto il riutilizzo della vecchia galleria (la nuova passerà sotto ndr) che verrà integrata in un percorso ciclopedonale».

I prossimi passi saranno verosimilmente legati all’inizio degli scavi nel tratto dalla tangenziale alla vecchia galleria. Da lì procederanno con lo scavo della galleria. I lavori vengono realizzati dalla Salcef, azienda che è subentrata a Ics Grandi Lavori.

L’azienda si è presentata con gli amministratori e ha partecipato con loro all’ultimo tavolo di monitoraggio alla presenza di Rfi e Regione Lombardia, il 10 settembre.

«La novità emersa è stata la variante presentata da Salcef in merito al trattamento dei residui degli scavi – spiega il vice sindaco Colombo – . Attualmente è previsto che questo materiale venga vagliato, selezionato e frantumato in tre impianti: uno a Induno Olona all’imbocco della vecchia galleria lato Esselunga, mentre altri due a Cantello, frutto della galleria della Bevera: di questi due impianti uno sorgerà non lontano dal centro abitato, l’altro in zona più isolata.
La proposta di Salcef è quella di realizzare un unico centro di frantumazione e trattamento terre a Cantello, in area lontana dalle abitazioni: ci auspichiamo che prevalga quest’ultima soluzione».

L’ultima parola su questa partita spetta a Regione Lombardia che dovrà pronunciarsi su questa variante.

«Registriamo, come amministrazione un positivo riscontro nei rapporti fra i residenti e il personale che sta lavorando sul posto», conclude il vice sindaco.

Una versione a cui credere, nonostante le voci raccolte a caso, in strada, fra Aricsate e Induno Olona siano cariche di aspettative ma anche di esasperazione: cartina tornasole sono le numerose scritte di protesta lasciate nei “punti caldi” dei cantieri.
Scritti che tutti, in Valceresio, si augurano possano presto sparire, cancellate finalmente dal cemento fresco.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Settembre 2015
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