Volountary Disclosure, termine prorogato di due mesi
E' stata prorogata al 30 novembre la possibilità di aderire alla procedura di collaborazione volontaria per la regolarizzazione dei patrimoni detenuti all’estero
Il termine per l’adesione alla procedura di collaborazione volontaria per la regolarizzazione dei patrimoni detenuti all’estero è stato prorogato dal 30 settembre 2015 al 30 novembre 2015.
Lo spiega una nota ufficiale in conclusione del consiglio dei Ministri del 29 settembre 2015, che precisa inoltre che l’integrazione dell’istanza e la documentazione possono essere presentate entro il 30 dicembre 2015. La proroga è stata concessa: «in presenza di un numero molto elevato di richieste di adesione pendenti» e «risponde all’esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione, anche in ragione del fatto che l’acquisizione richiede il coinvolgimento di soggetti esteri».
Inoltre, è previsto anche per coloro che abbiano già presentato l’istanza entro la data di entrata in vigore del decreto emesso per la proroga, la possibilità di produrre i relativi documenti entro il 30 dicembre 2015. Il decreto conferma infine che «Le norme sulla collaborazione volontaria non hanno alcun impatto sull’applicazione dei presidi previsti dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo», non riguardano perciò casi compresi in questo genere di reati penali.
Nello stesso decreto legge approvato dal consiglio dei ministri su proposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro dell’economia Pietro Carlo Padoan, la volountary disclousure viene citata anche riguardo un provvedimento apparentemente molto lontano: quello che evita l’aumento dell’accisa sui carburanti che sarebbe dovuta scattare dal 30 settembre 2015 come clausola di salvaguardia per la mancata autorizzazione da parte della Commissione europea al meccanismo del Reverse Charge per l’Iva nel settore della grande distribuzione. I proventi previsti con l’aumento dell’accisa verranno assicurati infatti dalla regolarizzazione in Italia dei contributi esteri: «A compensazione dei relativi effetti finanziari si provvede, per l’anno 2015, mediante quota parte delle maggiori entrate dalla Voluntary Disclosure per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero, attestate e acquisite dall’Agenzia delle Entrate nel medesimo anno» conclude infatti la nota.
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