La “casa” dei disabili a Gallarate
Il Centro Diurno Disabili si trova a Cedrate, è una struttura comunale e accoglie durante il giorno diciassette persone, affiancando anche le famiglie. Una realtà poco conosciuta, per alcuni versi anche dal volontariato

È la casa (durante il giorno) di diciassette gallaratesi: il Centro Diurno per persone con Disabilità è in una via secondaria a Cedrate, tra il piccolo centro storico e una grande azienda vicina. Dietro la anonima facciata, il Centro accoglie con tanti colori, un salone centrale, gli spazi per le attività tutt’intorno, a partire dalla cucina: ogni giorno molti degli ospiti che passano qui le ore diurne aspettano anche questo momento, che unisce la creatività (allenata anche con altre attività) e gesto di vita quotidiana.
Durante il giorno è una piccola comunità, tra diciassette ospiti e undici operatori con varie qualifiche. «L’area disabilità – ha spiegato l’assessora ai servizi sociali Margherita Silvestrini – richiede risorse notevoli, sia nella gestione del Centro che nelle azioni portate avanti direttamente da Palazzo Broletto. È raro, però, che l’investimento umano, professionale ed economico destinato a tale settore sia percepito da chi non è direttamente coinvolto. Attirando l’attenzione su questo tema, speriamo di valorizzare il lavoro di tanti operatori». Ma anche di sollecitare una maggiore attenzione nella società: il versante della disabilità è quello in cui il volontariato e l’associazionismo (pur vivacissimi in città su altri temi) risultano meno presenti, rispetto anche ad altre comunità vicine. E questo, nonostante si affaccino a Gallarate alcune interessanti come quella di Officina 025, nata in collaborazione con la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale cittadino.
Il Centro – spiega la coordinatrice Tiziana Crosta, affiancata dall’assistente sociale del Comune Franca Passerini – conta al momento 17 utenti (il numero massimo è 20). Lo frequentano persone disabili maggiorenni (solo a determinate condizioni arrivano minori), residenti nel Comune di Gallarate o indirizzati da altri Enti Pubblici. Con loro gli operatori svolgono attività nelle aree sociosanitaria, riabilitativa, socio-riabilitativa, educativa. «Mettiamo la persona al centro, – ha fatto presente Tiziana Crosta – per ogni ospite si costruisce un progetto individuale, condiviso con la famiglia e periodicamente aggiornato. Gli obiettivi sono riconducibili alla stimolazione e alla conservazione delle abilità residue, al supporto alle famiglie, alla socializzazione tramite esperienze positive».
Mentre si visita il Cdd, si parla anche con gli ospiti, desiderosi di raccontare la loro esperienza qui. «Frequento il Centro dal 1997, mi trovo bene» spiega Roberta Bellini. «Facciamo attività motoria, uscite sul territorio, facciamo la spesa al supermercato. Io vivo in una comunità alloggio a Cassano, vengo ogni giorno con il pulmino (alcuni ospiti vivono in famiglia, altri in comunità alloggio,ndr). La mia attività è il ricamo, faccio spesso cuscini da regalare».
Al Centro lavorano una coordinatrice, sei educatori, due operatori Asa, un addetto alle pulizie, un autista. Il personale consulente comprende psicomotricista, fisioterapista, infermiere, uno psicologo che affianca anche le famiglie, neuropsichiatra, fisiatra, logopedista e musicoterapista. Tenendo conto delle abilità residue, gli utenti sono coinvolti in momenti di gioco, socializzazione e sport (inclusa ippoterapia e pet therapy). Partecipano infine a gite e soggiorni estivi.
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