Le “radici cristiane” e la battaglia per il nuovo statuto

Questioni di parole, incisi, riferimenti sui quali si sta combattendo da quasi un anno e mezzo. Ecco tutte le varie versioni al vaglio del Consiglio Comunale

crocifisso

Radici cristiane: due parole che stanno paralizzando da quasi un anno e mezzo l’adozione del nuovo statuto comunale di Busto Arsizio. E’ successo nel giugno 2014 e, come in un deja vu, si è ripetuto esattamente anche lo scorso dicembre.

Risultato? Il nuovo statuto rimane ancora solo una bozza su cui si discute. E si discuterà ancora anche giovedì 28 ottobre con una seduta di Consiglio Comunale che si preannuncia rovente.

Ma su cosa si dibatte? Tutta la questione ruota attorno al comma 5 dell’articolo 1 che nella versione proposta da Diego Cornacchia e Checco Lattuada si articola così

La Comunità di Busto Arsizio si riconosce nei tradizionali valori culturali, morali e religiosi propri, precipuamente in quelli cristiani, che sono patrimonio e fondamento dei principi di democrazia, libertà e laicità. Promuove il progresso sociale ed economico dei Residenti.

Ed è proprio sull’aspetto della cristianità che si sta consumando questa lunga battaglia. Enrico Salomi (FI), Marco Albertini (Lega) e Paolo Genoni (Pdl) chiedono infatti di inserire un netto riferimento al cristianesimo modificando l’articolo così

La Comunità di Busto Arsizio si riconosce parte integrante e propulsiva di quell’Europa che ha nelle radici giudaico-cristiane il fondamento storico, religioso e culturale, vero caposaldo dei valori di democrazia e libertà, che sono alla base della nostra Società.

Una proposta che troverebbe abbastanza favorevole il PD a patto che venga sostituito il concetto di “comunità” con quello di “città” e che sopratutto si integri il testo con questo inciso

In ragione di questo, riconosce dignità a culture, storie e religioni diverse.

Nessun riferimento invece con la proposta di Marco Cirigliano (SEL) e Alberto Rossi (MC) che ipotizzano un comma totalmente differente.

Il Comune si attiva, per quanto di propria competenza, affinché tutti gli abitanti siano nelle condizioni di soddisfare i propri bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di autostima e di autorealizzazione, per come si manifestano nella loro complessità.

Trovare un accordo e, sopratutto, i due terzi dei voti necessari per modificare lo statuto comunale non sarà facile. Ma neanche impossibile.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

Cerco di essere sempre dove c’è qualcosa da raccontare o da scoprire. Sostieni VareseNews per essere l’energia che permette di continuare a farlo.

Pubblicato il 28 Ottobre 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.