Basta aggressività, il marketing deve essere equo

Un nuovo modello economico deve puntare su nuovi modelli che mettano al centro il benessere e l'utilità per la collettività. Se n'è discusso all'istituto Keynes

Keynes Gazzada

Si è svolto all’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “J.M.Keynes” di Gazzada Schianno, il Convegno “Marketing etico e nuove professioni, obiettivi, strategie di mercato, strumenti operativi di “marketing” per uno sviluppo economico sociale etico e sostenibile”. L’evento, che ha visto la partecipazione di alcune realtà aziendali del territorio, è stato gestito in gran parte dai ragazzi dell’indirizzo Relazioni Internazionali Marketing e Sistemi Informativi Aziendali, che hanno non solo accolto gli ospiti e i relatori, ma hanno introdotto i lavori e hanno svolto la funzione dei moderatori.

Dopo l’introduzione della Dirigente Scolastica prof.ssa Fausta Zibetti, che ha sottolineato l’importanza di ampliare la collaborazione e i processi di integrazione fra il mondo imprenditoriale/aziendale e quello scolastico mediante l’interazione sinergica di cultura, esperienze di mercato e lavorative, la dr.ssa Cristina Zambon, della Provincia di Varese ha a sua volta posto l’accento sull’importanza dei percorsi che mettono in contatto il mondo del lavoro con quello della scuola, in particolare quello dell’Alternanza Scuola Lavoro: «In azienda si impara a stare – ha detto Fausta Zibetti –  ad essere, si sceglie che tipo di persona di lavoratore o di imprenditore si vuole diventare; e allora ben vengano gli incontri con persone che agiscono eticamente nella loro attività, perché loro formeranno il carattere. E se “la pubblicità è l’anima del commercio…e allora che tipo di anima vogliamo avere?».

Il dr. Claudio Casiraghi, Coordinatore “Area Marketing etico e Strategia d’impresa” dell’Unità di Studi ed Etica dell’Università LIUC, ha puntato sul rapporto tra marketing ed etica: «Siamo di fronte ad un cambiamento, l’attuale situazione di crisi ci ha messo di fronte a questo; noi dobbiamo essere disponibili a cambiare modo di operare e una gestione etica del marketing può rappresentare una nuova opportunità. L’etimologia stessa della parola ci aiuta a capire il concetto che sta al centro di questo modo di operare il Marketing: ethos, ossia lo studio dei comportamenti umani orientati al bene collettivo, contro quell’individualismo bieco che ha caratterizzato la nostra economia; occorre mettere in evidenza le caratteristiche di ciascuno, sfruttare i diversi talenti perché questo ci permette di completarci l’un l’altro e di creare valore. La persona è importante se lavora col gruppo, la forza che ha la collettività è enorme, è il collettivo che ci dà la possibilità di esprimerci al massimo. C’è anche da tenere in considerazione che nel Mondo globalizzato in cui viviamo ogni nostra azione ha una ripercussione su larga Scala e questo ci costringe ad una forte responsabilità nei confronti dell’ambiente in generale e in particolare delle altre persone. Ecco perché, in un’ottica aziendale oltre che personale, occorre sviluppare una Responsabilità Sociale d’Impresa: cioè lavorare per il benessere di tutti coloro che sono implicati in un rapporto con l’azienda stessa».

Occorre un ribaltamento di pensiero: la strategia d’impresa deve partire dall’obiettivo del beneficio e trovare nel profitto una conseguenza dell’azione, non viceversa; il profitto in questo senso diventa un risultato, non un obiettivo: così il profitto diventa etico, ossia conseguenza di un bene comune.

Uno studente ha poi chiesto il ruolo di Banca Etica in questo processo: il dr. Casiraghi ha spiegato il modello dell’istituto che sceglie di dare fiducia alle persone che portano avanti un progetto, non solo basandosi su garanzie materiali: dare fiducia alla persona genera valore.

Un professore, invece, ha posto il problema delle diverse velocità con cui si muovono Scuola e mondo del lavoro: la risposta ha ricordato il compito della formazione che è quello di  permettere di adeguarsi al cambiamento: insegna a pensare, indipendentemente dal contenuto; insegnare un metodo. L’amore per l’apprendimento in quanto tale, esercita all’idea dell’autoformazione.

È intervenuto anche Gianluca Ambietti Copywriter e Communication Manager che segue le attività di Social Media Marketing, Digital Communication e Marketing Assistant in Elmec Informatica: «In questa azienda ci si pensa come gruppo: ciascuno porta se stesso, la propria cultura e la fa diventare parte della cultura dell’azienda, i comportamenti delle persone influenzano molto l’azienda e questa si forma anche grazie all’apporto di ciascuno. In Elmec molti comportamenti avevano carattere etico ben prima che questa diventasse materia di studio: l’attenzione all’ambiente, l’uso consapevole delle risorse e dell’energia, l’approccio dell’azienda a qualsiasi figura che entra in contatto con essa; per questo Elmec ha pensato di raccontare la sua esperienza in una pubblicazione Life@Elmec in cui l’Azienda propone un modello di lavoro e di gestione aziendale: in azienda ci sono servizi come “gruppi di acquisto”, servizi di distribuzione di farmaci, servizi per le neo-mamme, per le famiglie appena formate, c’è una palestra e programmi per la salute e la possibilità di orario di lavoro flessibile, questo anche grazie alla tecnologia».

Ultimo intervento quello di don Michele Barban fondatore e Presidente del Centro Gulliver che ha fatto riflettere sul concetto dell’obbedienza, che etimologicamente si lega al concetto di comunicazione.

Soddisfatti, a fine mattinata, gli organizzatori : «La mattinata è stata operosa e intensa e offre nuove prospettive di lavoro e sinergia tra due mondi che devono sempre più interagire tra loro: la scuola e il lavoro» ha concluso la dirigente Zibetti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2015
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