Cosa fare per abbassare i veleni nell’aria
Lo sforzo di ciascun cittadino può migliorare le cose, aspettando il meteo

Nessun comportamento virtuoso è da ritenersi inutile quando ogni anno muoiono in Italia oltre 80 mila persone per l’inquinamento atmosferico.
I dati sulla presenza delle polveri sottili a Varese sono preoccupanti e ciascun cittadino deve fare azioni concrete per migliorare ciò che tutti respiriamo. Per questo il Comune di Varese ha diramato alcune raccomandazioni.
Comportamenti da seguire alla lettera.
Raccomandazioni per la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento da rifiuti gassosi, prodotti da fonti fisse e mobili.
FONTI MOBILI
– usare il meno possibile l’automobile in ambito urbano, specialmente per gli spostamenti brevi in quanto il consumo di carburante, e quindi l’inquinamento, nei primi chilometri è elevatissimo e si normalizza, generalmente, dopo circa 4 chilometri;
– privilegiare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e mezzi di mobilità sostenibile (bicicletta o mezzi elettrici);
– non riscaldare i motori da fermo e partire subito con guida non aggressiva, evitando le brusche accelerazioni e frenate;
FONTI FISSE
Negli edifici adibiti a residenza, uffici, attività ricreative, di culto, attività commerciali e attività sportive, tenere la temperatura non superio re ai 19°C;
– negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali o assimilabili, tenere la temperatura non superiore ai 17°C;
– evitare l’uso di camini chiusi, stufe e qualunque altro apparecchio domestico alimentato a biomassa legnosa, perciò legna e suoi derivati;
– evitare la climatizzazione di box, garage, cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie che collegano spazi di abitazione con cantine, box e garage;
– rispettare rigorosamente le disposizioni di legge relative agli orari di accensione ed ai controlli periodi e di manutenzione degli impianti termici;
– assicurare un ricambio d’aria di tutti gli edifici abitati 2-3 volte al giorno, durante le ore più calde;
– se necessario l’uso di legna, in assenza di altre fonti di riscaldamento, bruciare legna secca stagionata (con tenore di umidità uguale o inferiore a 40%). La legna secca si accende e brucia facilmente mentre all’aumentare del tenore di umidità aumenta la difficoltà di accensione;
– non utilizzare legna impregnata, verniciata o trattata, anche se solo frammista con altra legna da ardere. La combustione di questa legna può liberare sostanze tossiche ed il suo utilizzo è consentito solo in impianti di combustione attrezzati per controllare gli inquinanti che si generano;
non bruciare carta plastificata, sostanze artificiali di qualsiasi tipo, confezioni o contenitori (tetrapak). La combustione di tali materiali produce gas nocivi e polveri e, allo stesso tempo, danneggia l’impianto;
– usare legna acquistata durante il periodo estivo ( giugno luglio) poiché, essendo il taglio dei boschi eseguito prevalentemente in autunno, si può essere sicuri che questa sia stagionata da circa un anno;
– la fiamma blu o rosso chiaro indica una buona combustione (fiamme rosse o rosso scuro significano cattiva combustione) ed il fumo deve essere quasi invisibile (la fuoriuscita di fumo denso dal camino di colore dal giallo al grigio scuro, determina maggiore inquinamento);
– la qualità del pellet e del cippato di legno (legno ridotto in scaglie) per gli impianti ed i singoli apparecchi termici alimentati con tali tipologie di combustibili deve essere comprovata tramite certificazione della conformità alle classi A1 e A2 (residui legnosi non trattati chimicamente), delle rispettive norme UNI EN 14961-2 e UNI EN 14961-4;
– evitare nel modo più assoluto tutte le combustioni all’aperto in tutto il territorio comunale, in special modo in ambito agricolo e di cantiere, in quanto bruciare rifiuti solidi e liquidi comporta la loro trasformazione in rifiuti gassosi che ammorbano e inquinano l’aria;
COMPORTAMENTI
È opportuno che gli individui o i gruppi sensibili come gli anziani, i bambini o i soggetti in precarie condizioni di salute limitino la loro attività all’aperto ed evitino di trattenersi a lungo in aree con intenso traffico; in linea generale esiste una serie di comportamenti, di seguito di massima indicati, che, se attuati o evitati, permettono di ridurre i rischi per la salute connessi alle alte concentrazioni di inquinanti atmosferici:
– evitare di tenere i bambini ad un’altezza di 30-50 centimetri dal suolo (livello a cui si propaga la maggior parte delle emissioni dei veicoli a motore), utilizzando invece per il loro trasporto carrozzine, passeggini e zaini di altezza adeguata; evitare inoltre esposizioni all’aria aperta non raccomandabili nelle giornate ad alto inquinamento;
– in auto azionare gli impianti di ricircolo dell’aria durante il transito in particolari condizioni quali, ad esempio, nelle code e in ambito urbano soggetto ad intenso traffico;
– ricordare che la sussistenza di malattie respiratorie e cardiache (anche lievi come l’influenza e la bronchite) amplifica gli effetti sulla salute di tutti gli inquinanti; in queste situazioni le raccomandazioni sopra elencate dovranno essere osservate con maggiore attenzione;
– allo scopo di ridurre il fenomeno di risollevamento delle polveri limitare l’uso di “soffiatori per foglie” solamente per la pulizia di superfici erbose;
– tenere chiuse, come da ordinanza vigente, le porte di ingresso e le finestre degli edifici commerciali e degli edifici pubblici e studi privati al fine di contenere lo spreco energetico e la conseguente emissione in atmosfera di rifiuti gassosi.
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