Hayez, Canova e la Raccolta Cariplo alle Gallerie d’Italia
Gallerie d'Italia ospitano alcuni grandi capolavori dell'arte italiana grazie alla mostra temporanea e alla collezione permanente

L’esposizione su Francesco Hayez (1791-1882), in corso alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala a Milano fino al 21 febbraio, costituisce un’importante occasione per ammirare centoventi tra le più importanti opere del massimo pittore del Romanticismo, compreso il celeberrimo dipinto “Il Bacio”. In mostra anche il dipinto “Tamar di Giuda”, meno noto ai milanesi ma fortemente legato al nostro territorio per essere una delle opere di punta della Pinacoteca del Castello di Masnago di Varese.
La coda per vedere Hayez non manca e l’esposizione merita, sopratutto nei dipinti che riguardano la piena maturità dell’artista, come gli splendidi autoritratti in tarda età del maestro che si trovano nella sala de “Il Bacio”. Degno di nota quello realizzato a 71 anni proveniente dalla Galleria degli Uffizi, nonché una “Bagnante” del 1859, dipinto molto sensuale giunto dall’Accademia di Brera.
Non ultimo, sempre nell’esposizione sul Hayez, va detto del bellissimo “Ritratto di Giulio Vigoni bambino” (1842), che proviene da Villa Vigoni, a Laveno di Menaggio (Co).
Nelle gallerie all’angolo con il Teatro più famoso del mondo ci sono tuttavia molte altre cose da vedere in esposizione permanente; ad esempio nella sezione dedicata al Novecento ci sono opere notevoli di Lucio Fontana, Nicola De Maria, Enrico Castellani e molti altri.
Per gli amanti del Settecento di Antonio Canova c’è una sezione dedicata ai suoi bassorilievi in gesso, con scene classiche dedicate alla vita di Socrate e due opere particolarmente ben riuscite anche per il loro valore etico: “Dar da mangiare agli affamati” e “Insegnare agli ignoranti”, ambedue del 1795.
Più di tutto merita la sezione dedicata all’Ottocento con opere appartenenti alla Raccolta Cariplo Intesa San Paolo. Qui, complice anche il maggiore raccoglimento consentito dal minor afflusso di pubblico, si incontrano diversi artisti di valore. All’ingresso della sezione, ad esempio, c’è una splendida statua di fanciulla di Odoardo Fantacchiotti (1811-1877), lo scultore romano naturalizzato fiorentino che dovrebbe ancora avere un altro suo bel lavoro visto nel 2015 nella Sala da Ballo di Palazzo Pitti.
Queste sono però soprattutto sale con artisti milanesi di grande livello: primo fra tutti Sebastiano De Albertis (1828-1897), il pittore-soldato artisticamente allievo di Roberto Focosi e dei Fratelli Induno che fu militante del Risorgimento fin dalle 5 Giornate, per poi tornare ad arruolarsi nel 1859, assieme al conterraneo scultore Antonio Tantardini, nei Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi. De Albertis, che fu poi uno dei Mille, ha in queste sale due magnifiche scene di battaglia: “L’artiglieria della III divisione alla Battaglia di San Martino” (1887) e “Il richiamo dei cavalli sbandati” (1893).
Filippo Carcano (1840-1914) è anch’egli un pittore milanese che fu allievo di Hayez a Brera, anche se poi le strade di allievo e maestro si divisero. In questa raccolta Carcano ha un suo “Interno del Duomo di Milano” del 1874, mentre sempre con soggetto la principale chiesa milanese c’è un dipinto del 1901 di Pierre Henry Theodor (1831-1908): “Il Duomo di Milano visto dalla Corsia dei Servi”.
Per la pittura di genere c’è Angelo Trezzini (1827-1904), fratello di Emilia, la moglie di Domenico Induno, con un bel olio “Al finire della scuola”.
Non manca un ticinese doc, Luigi Rossi (1853-1923), la cui casa museo a Tesserete (Ch) è purtroppo aperta solo il primo sabato di ogni mese, ma è una delle mie prossime tappe certe. Rossi alle Gallerie d’Italia ha “Una via di Milano” del 1881.
Gallerie d’Italia, Piazza della Scala 6, Milano
Il sito
Numero Verde: 800 167 619
Orari fino al 21 febbraio 2016: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30)
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