Qualche precisazione sul padre di Stefano Binda
Nessuna riesumazione, si attende la decisione del giudice sull'inciidente probatorio
Fonti vicine alla procura generale di Milano, smentiscono che gli inquirenti vogliano chiedere la riesumazione della salma del padre di Stefano Binda, l’uomo di 48 anni in carcere per l’omicidio di Lidia Macchi.
(foto, la villetta di Brebbia dove risiede)
Nei giorni scorsi si era parlato anche di una possibile acquisizione del fascicolo relativo alla morte dell’uomo, avvenuta in casa, ma non sarebbe allo stato attuale una delle piste della procura generale e soprattutto non è in programma alcuna riesumazione.
Per quanto riguarda la salma di Lidia Macchi, la procura generale rimane sulla stessa linea dei giorni scorsi: le spoglie saranno riesumate solo se sarà strettamente necessario, come ultima ratio.
Binda si trova ora nel carcere milanese di San Vittore.
L’accusa ha presentato richiesta di incidente probatorio per interrogare alcuni amici dell’uomo e fissare le loro parole come se si trattasse di un momento del processo, ma il gip ha rilevato un difetto di notifica. Dunque i tempi della decisione del giudice slittano di qualche giorno.
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