Architetto e assessore, gli “arancioni” contro Luca Macchi
Lo scontro tra il gruppo di Luigino Portalupi e l'assessore in carica nella giunta Tarantino: ora tocca all'esposto all'Ordine. Il sindaco: "sollecitazioni infondate"
Gli “arancioni” di Luigino Portalupi tornano alla carica dell’assessore Luca Macchi, con una segnalazione all’Ordine del Architetti sulla posizione di Macchi. «Non abbiamo scelto una strada dura come un esposto a Procura o all’ANAC. Abbiamo presentato la situazione esistente all’Ordine degli Architetti». Portalupi si rifà all’articolo 78 del Testo Unico degli Enti Locali, che prevede che gli amministratori “devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri”. Una norma che ovviamente nel tempo ha visto interpretazioni più specifiche e che secondo Portalupi «dice che un professionista che ha incarichi sul territorio non può avere incarichi di giunta». E come esempio cita il caso di Casorate Sempione, dove si è dovuta modificare la giunta già nominata.
Le parole di Portalupi sono comunque molto dure, verso l’assessore ma anche verso il resto della maggioranza: «il sindaco e gli altri organi comunali hanno scelto la strada dell’omertà: «non una risposta, non un chiarimento alle comunicazioni depositate. Il tentativo (tipico dellla politica del sindaco in carica) è non prendere posizione, non scontrarsi con il grande protettore dell’architetto Macchi, ovvero Nino Caianiello uomo forte di Forza Italia».
Gli arancioni hanno presentato l’esposto all’Ordine degli Architetti di Varese, chiedendo di valutare il comportamento di Macchi. Gli “arancioni” sollevano come elementi di incompatibilità la delega di Macchi al Suap (che – dicono – ha anche pratiche di edilizia e urbanistica) e al Patrimonio (che ha anche connessioni con i lavori pubblici). Insomma: Portalupi e sostenitori dicono che si vuole aggirare con definizioni diverse i divieti previsti dall’articolo 78 del Tuel. «Si pensa che sia sufficiente cambiare il nome agli oggetti per essere assolti» (dalle incompatibilità).
«Macchi ha delle pratiche aperte a Samarate da prima delle elezioni, non ha interrotto le collaborazione». Nel mirino degli arancioni in particolare un cantiere in via Ercole Ferrario, dove compare il nome di Macchi («anche se poi qualcuno ha coperto il cartello», dice Portalupi).
Il sindaco di Samarate Leonardo Tarantino rimane sulla sua posizione e parla di «sollecitazioni infondate». Il primo cittadino aveva in passato citato il parere giuridico generale, messo poi nero su bianco anche dal segretario comunale Rocco Roccia: già a dicembre aveva riferito le motivazioni giuridiche che prevedono – nell’interpretazione dell’articolo 78 del Tuel – una serie di limitazioni, che secondo Tarantino l’assessore Macchi sta rispettando.
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