Lo stage in azienda finisce in pagella

Si chiama Traineeship ed è un progetto pilota che innova l'esperienza di stage in azienda. La dirigente del Ponti Scaltritti ci spiega le novità

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Per ora è una sperimentazione. Poche scuole con poche aziende avvieranno una nuova idea di scuola, anzi di “buona scuola”.

Il progetto si chiama “Traineeship” e, in provincia di Varese, coinvolgerà gli istituti Ponti di Gallarate e Geymonat di Tradate.

Si parte dalle esperienze degli studenti che, durante l’anno scolastico, vivono un’esperienza lavorativa in una ditta del proprio settore di formazione. La novità, però, sta nella progettazione di un percorso personalizzato adatto allo studente che inciderà anche nella valutazione di fine anno.

« Siamo chiamati a indicare una modalità nuova di sinergia tra scuola e azienda – spiega la dirigente del Ponti Anna Scaltritti – il tutor aziendale e quello scolastico individueranno un percorso per il singolo ragazzo. La sua formazione, quindi, sarà modulata in modo specifico a seconda dell’esperienza che andrà a vivere nelle 400 ore previste per il triennio»

La cultura d’azienda, quindi, entra nella scuola. Non era considerata uno spauracchio questa contaminazione di mondi?
« La scuola non delega né modifica il proprio ruolo. Costruisce solo un modello nuovo più attento al mondo del lavoro. D’altra parte, le esperienze mireranno soprattutto a potenziare quelle competenze trasversali che oggi vengono richieste: il problem soling, il lavoro di squadra, i soft skillls in generale che servono a costruire il cittadino»

Ma in classe si avranno percorsi differenti?
« Si, il ragazzo avrà un percorso personalizzato dove la scuola manterrà comunque il suo ruolo di formatore mentre l’azienda interverrà per la sola parte dell’alternanza»

E come si valuteranno le capacità lavorative dello studente?
« È un sistema che dobbiamo ancora progettare. Sperimenteremo e poi ci confronteremo con tutte le scuole che partecipano al progetto voluto dal Ministero d’intesa con Confindustria. Dobbiamo costruire modalità di valutazione organiche, per rendere l’esperienza di stage integrata al cammino scolastico. Oggi questa omogeneità di percorsi non c’è ancora».

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Quanti ragazzi coinvolgerete?
« Noi avremo cento studenti che andranno inviati, a gruppi o insieme, in una ditta che dovrà indicare UNIVA. Dalla nostra sinergia dovrà scaturire il modello da diffondere in altre realtà scolastiche e imprenditoriali. Noi abbiamo già una rosa di aziende con cui collaboriamo da anni e che si sono dette disponibili a fare questa parte».

Al termine delle 400 ore di alternanza ci sarà l’assunzione?
« Non è negli obiettivi che rimangono soprattutto di formazione. È chiaro, però, che un rapporto instaurato tra un giovane in formazione e un’azienda che costruisce può più facilmente tradursi in un rapporto duraturo di lavoro. Il progetto mira anche alla fidelizzazione delle parti».

Traineeshipvuole creare una modalità innovativa con un approccio “on the job” basato su almeno 400 ore di formazione in alternanza, da programmare nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno del ciclo di studi secondario, con un sistema “a rotazione” durante l’anno (evitando così di concentrare un numero troppo alto di studenti a sessione).

Si vuole infatti mettere al centro dell’esperienza dell’alternanza l’apprendimento nei luoghi di lavoro, quale elemento irrinunciabile del percorso curricolare, riconoscendone la piena “equivalenza formativa”.

In tutto saranno coinvolti circa 200 classi, 5.000 studenti e 600 docenti.Il mondo del lavoro individuerà circa 500 imprese italiane per l’accoglienza degli studenti, in modo da fornire loro l’esperienza derivante dalla formazione erogata in contesto lavorativo.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Marzo 2016
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