I banchetti notturni degli animali del bosco dietro casa

Cucciolate di cinghiali, cervi solitari e in Italia Centrale persino il lupo: tutti ripresi dalle fototrappole che hanno il compito di individuare il passaggio di questi animali vicino alle strade di grande percorrenza

Uno, due, tre…sette. Alla fine ne saltano fuori sette, di cinghialini, dalle frasche, fra il folto del bosco. Ma chi pensa ad un’immagine girata in montagna o in zone isolate si sbaglia: sono prati della Valcuvia a pochi metri da case e soprattutto strade.

Ancora, un giovane ma possente cervo di oltre 100 chili si fa un banchetto di mezzanotte a base di foglie di nocciolo. Anche qui siamo nei boschi attorno alla strada statale 394, nel dettaglio fra Cocquio Trevisago e Gemonio: se guardate le immagini, noterete i fari di un’auto a pochissimi metri.

Per questo l’area rientra in uno dei sei punti dove verranno a breve posizionati i sistemi di rilevamento dell’animale che permetteranno alle auto di venir messe sul chi va là con una serie di messaggi luminosi e, se il veicolo non rallenta, a rumori caratteristici di pericolo che gli animali percepiscono come una minaccia: cani che abbaiano, cacciatori in battuta, persino la “voce” del lupo.

I dissuasori sono destinati a far cambiare idea ai tanti animali che popolano i nostri boschi inaspettatamente in forte crescita negli ultimi anni.
Questa strumentazione, realizzata da un’azienda di Bologna, è già stata impiegata in Italia Centrale e in Alto Adige con risultati più che incoraggianti.
Certo, si tratta di impieghi con altri animali, tra i quali anche il lupo, anche lui “spaventato” e indirizzato verso il bosco quando sopraggiunge una macchina (video qui sotto, la fuga di cinghiali nella notte al latrare dei cani).


I punti dove posizionare i dissuasori sono stati decisi a fronte delle segnalazioni di maggior passaggio degli animali selvatici.

Le immagini che abbiamo visto nei video sono state realizzate da Oikos Onlus che si occupa anche di tematiche legate alla biodiversità e all’ambiente: la stessa Oikos si occuperà anche di rilevare il funzionamento delle nuove strumentazioni con fototrappole (come quelle utilizzate per le immagini) o camere termiche in grado di rilevare la presenza di animali a sangue caldo nelle vicinanze.

Anche nelle altre zone d’Italia dove è stato introdotto il sistema di dissuasori sono stati realizzati video; qui, a differenza che a casa nostra, il lupo si è rifatto vivo (vedi primo video youtube sotto).

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Maggio 2016
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