Malerba contro “Secondo Matteo”: “Salvini e le ipocrisie sulla grande distribuzione”
L’incontro con Stefano Malerba, candidato sindaco della lega civica, comincia con la lettura di una pagina di libro che si scaglia contro la politica omologatrice dei supermercati, che omogeneizza le culture e fa chiudere le realtà artigiane. “Però non l’ho scritta io, l’ha scritta Matteo Salvini nel suo libro” precisa:
« “Essere indipendenti significa ribellarsi al potere economico, che nel mondo moderno si mimetizza dietro le attività più comuni. Un buon esempio? Il Centro Commerciale,simbolo di una globalizzazione imperante!” Queste sono le parole del suo libro, Secondo Matteo, appena uscito in libreria – spiega Malerba – Viene solo da chiedersi come possa un così determinato nemico dei centri commerciali sostenere convintamente il re dei supermercati varesini, Paolo Orrigoni, candidato sindaco di Varese. Con quale coerenza il leader del Carroccio punta l’indice contro le grandi catene per poi, un giorno sì e uno no, precipitarsi a Varese e garantire supporto a chi, di quel mondo, è uno dei più fulgidi rappresentanti?»

Per Malerba e la lega civica la contraddizione è ancora più marcata a causa della attività del Carroccio a difesa di botteghe, negozi e artigiani: «Lo stesso Salvini, nel suo libro, a pagina 122, se la prende con “il sistema di gestione di un centro commerciale, scientificamente studiato per garantire profitto solo ai titolari delle firme (…) Così le persone possono anestetizzarsi la mente riempiendo il carrello di prodotti sottocosto, dimenticando che è stato l’affermarsi di questo modello economico a fare chiudere il laboratorio artigiano o il panettiere sotto casa….” – ricorda Malerba – Parole sante, caro Matteo, peccato che la nostra Varese rischi di cadere, per colpa tua e del tuo partito, in mano a un esponente di quel potere che tu stesso attacchi. Ecco, un altro dei motivi per cui la Lega Civica e il suo candidato sindaco Stefano Malerba sono determinati nel proseguire la propria battaglia. Non vogliamo che la città finisca nelle mani di quel potere economico, che strangola i piccoli commercianti e che ormai colonizza ogni angolo del tessuto urbano. E Salvini, stando a quanto scrive, è d’accordo con noi. Peccato che, poco dopo aver dato alle stampe il suo capolavoro, abbia candidato Mister Tigros, smentendo quanto da lui stesso scritto».
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