Terrorismo, rimane in carcere Khachia

Il ragazzo di Brunello che al telefono diceva di voler andare a combattere ha fatto ricorso, ma gli è stato rigettato

Khachia terrorismo

Abderrahmane Khachia, il ragazzo di 23 anni di Brunello, fratello di Oussama Khachia, espulso dall’Italia nel 2015 e deceduto in terra di Isis, resterà in carcere con l’accusa di terrorismo internazionale. Il Gip di Milano, dopo l’interrogatorio di garanzia, ha rigettato la richiesta di scarcerazione del suo avvocato, Luca Bauccio.

Khachia, disoccupato, è stato arrestato qualche settimana fa, dopo una indagine della Dia di Milano e della Direzione nazionale antimafia , perché era in contatto con una rete di foreign fighters, e nelle intercettazioni a suo carico si era dichiarato disponibile alla guerra santa, ad arruolarsi per andare in Siria e con il sospetto che potesse dichiararsi nondimeno disponibile ad azioni terroristiche in Italia.

Il giovane, secondo i familiari, era molto scosso per la notizia della morte del fratello, giunta lo scorso dicembre, a un anno quasi dall’espulsione, ma secondo la difesa non voleva realmente combattere. Khachia aveva seguito anche un corso da panettiere, tuttavia la sua posizione ora è piuttosto complicata. Anche altri indagati come i marocchini di Lecco Abderrhaim Moutarrik e Salma Bencharki rimangono in carcere.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 17 Maggio 2016
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