Dalla Brexit a Schuman: il tototema punta sull’Europa
Abbiamo chiesto ad alcuni presidi varesini di suggerire le tracce per il tema di esame. Da Piranello, a Pavese e Pasolini, tanti gli autori proposti
C’è chi parla di inclusione e chi di valori comunitari, di immigrazione e di accoglienza. Tra i presidi delle scuole varesine prevale l’idea che i ragazzi affronteranno la prova di italiano dell’Esame di Stato parlando di una delle tante sfaccettature che il discorso “apertura” sollecita: « Brexit e globalizzazione: il mondo e i suoi confini» commenta a caldo il dirigente del classico di Varese Salvatore Consolo che ha vissuto a lungo in Gran Bretagna: « Il referendum cade il giorno successivo e il tema delle frontiere è molto dibattuto».
Anche la dirigente dell’Isis Città di Luino Lorena Cesarin gradirebbe un tema sull’Europa: « Non solo immigrati ma anche valori sociali, confronto, condivisione. Insomma, quelle idee che portarono alla nascita di questa Unione. Un excursus storico con le parole di Schuman e poi la declinazione che ne è stata fatta. Che senso ha, per i ragazzi, stare in Europa?». Parla di economie, dello scontro Grecia e Germania il preside dello scientifico Ferraris Giuseppe Carcano: « È l’attualità, quello che capita attorno a noi ormai da tempo. Le tensioni tra le economie ma anche le risposte che arrivano dagli ultimi arrivati, i paesi dell’Est».
Per Cristina Boracchi, dirigente del liceo Crespi di Busto Arsizio, il Ministero potrebbe aver pensato agli anniversari come quello della Repubblica che ha compiuto 70 anni: « Un’analisi che parta da quei valori per allargarsi all’immigrazione e alla solidarietà declinate oggi». Inclusione e accoglienza sono i due valori su cui punta Andrea Monteduro, preside del liceo Candiani di Busto: « Non mi limiterei, però, solo agli immigrati che arrivano. Io vorrei che si allargasse il discorso a tutti i nazionalismi, le tifoserie insensate che, per esempio, vediamo in azione in questi giorni in Francia, pronte a battersi nel nome della patria. Anche se poi, emerge solo il gusto dello scontro». E così la tolleranza diventa centrale anche per la pressione dell’Isis Stein di Gavirate Francesca Franz: « Vorrei proprio che i giovani dicessero cos’è per loro la tolleranza».
Nicoletta Pizzato, alla guida dell’Isiss Daverio Casula, vedrebbe con favore una traccia che parli degli ultimi: « Le frontiere e gli immigrati, perché si parte, cosa si cerca, perché si chiudono le porte. Anche come analisi del testo non mi dispiacerebbe veder riflettere gli studenti sui temi cari a Verga, gli ultimi e i poveri».
Analoga previsione fa il dirigente Monteduro: « Vedrei bene Martin Luther King, i suoi discorsi e i suoi insegnamenti di grande valore sociale».
Sempre propensa a credere in un anniversario è la dirigente Boracchi: « Direi Pasolini per l’analisi del testo. Se n’è molto parlato. Anche perchè la sua eredità culturale è molto attuale: avrebbe così tanto da dire ancora oggi…». Vota per Pasolini anche Lorena Cesarin pur se, confessa sotto voce: « Io proporrei sempre Dante o Manzoni che sono le colonne della nostra letteratura». Francesca Franz propone Carducci: « Lo so, è un autore che spesso non viene approfondito come dovrebbe. Ma io trovo che sia un errore».
La saggezza e la molteplicità di schemi di Pirandello sono tra le proposte di Salvatore Consolo: « Un autore che permette veramente di far emergere la rielaborazione originale. Al di là dell’autore, però, una cosa vorrei fortemente: che si riducesse il numero di documenti proposti ai ragazzi. Spesso sono costretti a leggere decine di pagine con il forte rischio di perdersi».
Per Giuseppe Carcano, invece, andrebbe proposto Cesare Pavese: « L’autore del Dopo Guerra, della ricostruzione. Un tema che è oggi attualissimo: viviamo in un’era di grandi cambiamenti, anche di stravolgimenti. Occorre riconsiderare il futuro e disegnarlo».
Una sfida complicata ma affascinate viene lanciata dalla dirigente dell’Ite Tosi di Busto Nadia Cattaneo: « Io abolirei la traccia di attualità che spesso viene considerata la più semplice mentre, in realtà, è molto infida: il rischio di dire banalità o di rimanere superficiali è altissimo. Piuttosto darei ai ragazzi i testi di cantautori moderni noti: da quelle parole gli studenti devono ricostruire il discorso poetico, evidenziare le connessioni letterarie, sviscerare corde inedite che spesso i ragazzi conoscono e capiscono perché usano lo stesso loro linguaggio. Oppure darei una poesia di Giorgio Caproni: insomma vorrei che riuscissero a evidenziare le note poetiche e artistiche che loro conoscono e che sono preparati a individuare».
Che sia Europa, tolleranza, Pasolini, Pirandello, Pavese o un cantautore moderno, tutti i dirigenti sperano che i ragazzi sappiano rielaborare personalmente e criticamente la vita che stanno vivendo.
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