L’Osvaldo: “Sinistra a testa alta, cresciamo rispetto al 2011”
Bossi è il candidato di Gallarate a Sinistra. Che tiene rispetto a Varese e Busto, pur senza SEL
«Io mi sono messo in gioco con la mia faccia, per una sinistra che possa presentarsi a testa alta». Osvaldo Bossi guarda con orgoglio alla sfida autonoma (ri)lanciata verso centrodestra e centrosinistra. È la sinistra che non stava con Guenzani nel 2011 e che men che meno vuole riavvicinarsi oggi, quando la distanza tra sinistra e Pd renziano è ancor più approfondita. “Gallarate a Sinistra” prende il 2,71%: un risultato troppo basso per l’obbiettivo politico dichiarato, l’ambizione a esprimere un consigliere comunale che – dalle file dell’opposizione, qualunque sarà il sindaco – potesse svolgere attività di vigilanza e controllo.
Eppure Bossi vede anche un elemento favorevole: «Il dato positivo è che comunque siamo riusciti a crescere rispetto al 2011» (quando Ennio Melandri prese l’1,97%). «Il progetto di costruire una sinistra alternativa a Gallarate va avanti: la speranza che altri compagni della sinistra gallaratese capiscano che la strada non è quella perseguita fin qui. Mi riferisco ovviamente a SEL e a una parte del PD».
Operaio a Malpensa, figlio di antifascisti, militante di lungo corso, Bossi ha vissuto con coraggio la sfida. «Io mi sono messo in gioco con la mia faccia, per una sinistra che possa presentarsi a testa alta. C’è un bel gruppo, anche alcuni risultati personali sono stati particolarmente positivi. Non era facile recuperare anche solo i voti di Melandri del 2011, anche con una lista nuova, un simbolo nuovo».
«Rispetto a Varese (dove Flavio Pandolfo ha preso l’1,82%, ndr) e Busto (Alberto Rossi al 2,64%, ndr) siamo un po’ più avanti, considerato poi che con noi non c’era neppure SEL». La scelta di Sinistra Ecologia e Libertà (che ha preso il 3,01%) è stata molto discussa e richiamata, da quelli di GAS, un po’ in competizione, un po’ con il rimpianto di non aver ricompattato l’area a sinistra del Pd. E – facendo un’operazione aritmetica tra le due liste – Bossi conclude: «Se ci fosse stata SEL , avremmo potuto ottenere anche un consigliere comunale» conclude Bossi.
«L’avevo detto: spero non vinca Guenzani ma anche che non si ritorni alla situazione di cinque anni fa. Il centrodestra ha mantenuto la sua forza in termini percentuali, ma l’alleanza cambia tutto: la Lega ha fatto da perno, nel 2011 e oggi». In diversi momenti della campagna elettorale almeno una parte dei sostenitori di Bossi ha rivendicato apertamente di non voler appoggiare nè Guenzani nè (ovviamente) Cassani al ballottaggio. La decisione su come muoversi al secondo turno è comunque demandata a un confronto interno.
Roberto Morandi
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