Troppi pochi bimbi, dopo 101 anni chiude l’asilo di Cuirone

Le voci dei bambini animavano da un secolo la piazzetta di questo paesino tra prati e boschi. Ora la scuola materna cercherà una via per rimanere al servizio della piccola comunità

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Alla fine dell’estate, la voce dei bambini all’ombra degli alberi non risuonerà più nella piazzetta di Cuirone. Nato cent’anni fa, dopo aver festeggiato solo l’anno scorso il secolo di attività, l’asilo di Cuirone cessa l’attività: a settembre il piccolo cortile non riaprirà, in attesa di un futuro tutto da disegnare.

Troppo pochi gli iscritti per poter “fare la classe” e raggiungere il numero minimo per ottenere i contributi regionali: «Quest’anno abbiamo avuto quindici bambini, al 1° settembre ne sarebbero rimasti nove e non è più possibile andare avanti» spiegano gli amministratori (tutti volontari) dell’asilo, che è formalmente una realtà privata, ma strettamente legata alla comunità di Cuirone. «È una perdita per tutta la comunità» aggiunge Maurizio Leorato, il sindaco di Vergiate, il Comune di cui Cuirone è frazione.

Fino a fine anni Novanta l’asilo era gestito dalle suore della congregazione delle Poverelle di Bergamo, presenza nella memoria di generazioni di cuironesi. Dopo le suore, l’asilo è stato gestito con amore e dedizione fino ad oggi da tre insegnanti (una delle quali faceva anche da cuoca).

«Con il personale laico i costi sono cresciuti, mentre nel frattempo sono diminuiti i bambini» spiega Silvana Casola, ex presidente, oggi consigliere di amministrazione della scuola materna. Cent’anni fa l’asilo nacque perché i cuironesi potessero lavorare nei campi e nelle fabbriche lasciando i loro bambini in custodia, oggi la crisi economica (con meno famiglie in cui entrambi i genitori lavorano) e la crisi demografica mettono in difficoltà sempre più scuole materne cresciuti nei decenni passati in cui più alto era il numero di bambini.

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il cortile della scuola, affacciato sulla piazzetta del villaggio

Dei nove bambini che avrebbero formato la classe a settembre, «due bambini sono residenti a Cuirone, cinque delle altre frazioni (di Vergiate, ndr), un paio da altri Comuni più o meno vicini, perché i genitori trovavano comodo portarli qui». Perché Cuirone è sì un piccolo paese nel verde, ma non è lontano dalla zona del Sempione, con fabbriche, centri commerciali e paesi popolosi. Ora i genitori iscriveranno i loro piccoli in altri asili della zona, a partire da quelli delle altre frazioni vergiatesi (Vergiate ha un asilo comunale e uno parrocchiale, mentre anche Corgeno, Sesona e Cimbo ne hanno uno).

L’edificio in pietra della scuola materna, costruito dai cuironesi nel 1914-15, appena alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, non è però solo un asilo, è un pezzo dell’identità della frazione: affaccia sulla piazzetta e le voci dei bimbi (insieme alle chiacchere degli avventori della cooperativa La Vittoriosa, alle prese col bianchino pomeridiano) animavano un po’ il centro di questa deliziosa e appartata frazione di vecchie case in pietra e mattoni tra i prati di pianura e i boschi del Monte San Giacomo. Per questo la comunità di Cuirone non vuole arrendersi e la scuola materna – guidata dal presidente Piero Giardini – sta pensando a come andare avanti cercando una nuova “vocazione”. «Abbiamo chiesto una sospensione per un anno, per poter mantenere il riconoscimento della scuola paritaria» spiega ancora la consigliera Silvana Casola. «Magari in prospettiva di una nuova funzione». L’idea di massima (in linea con lo Statuto) è fare dell’asilo uno spazio rivolto al sociale, per ragazzi o per disabili o anziani. «Anche se bisogna trovare i fondi, perchè  l’edificio è storico, va ammodernato e ci sono alcuni vincoli dalle Belle Arti» (la Sopraintendenza ai beni culturali prevede garanzie per gli edifici storici di valenza pubblica).

Nel frattempo, l’asilo va avanti anche nel segno della responsabilità sociale: dal 30 giugno al 10 luglio nella struttura in bambù del Bosco di Capra di Vergiate è in programma una festa per raccogliere fondi, per poter assolvere con dignità e correttezza agli impegni e ai doveri nei confronti delle dipendenti (tra l’altro una delle tre maestre è in maternità) e anche dei fornitori dell’istituzione che per un secolo si è presa cura dei bimbi del paese.

In questi giorni è apparso sulla recinzione dell’asilo un lenzuolo con la scritta ‘Coraggio, il meglio è passato’. «Si tratta di un messaggio scherzoso che alcuni invitati hanno dedicato agli sposi di un recente matrimonio, ma a me ha dato molta tristezza», dice Miranda Baratelli Ostini, dell’associazione Amici di Cuirone. Il meglio forse è passato, ma non è detto che in futuro la comunità – magari insieme a qualche investitore – non trovi la via per assicurare comunque un futuro.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Giugno 2016
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