Giunta Cassani, si riprende oggi

Il sindaco aveva chiesto ai partiti di presentare più nomi, ci sono alcuni nodi, ora si attende la decisione definitiva

Presentazione Progetto Comune centrodestra Gallarate

«Mi prendo il weekend, lunedì riprendo in mano la questione». Stretto tra impegni istituzionali (sabato la cerimonia per Laura Prati a Cardano), qualche polemica (con la comunità musulmana), incontri con i vertici delle società partecipate, Andrea Cassani aveva anticipato il rinvio di un paio di giorni delle decisioni definitive sulla squadra di governo (nella foto: Cassani alla sua presentazione, con i coordinatori delle diverse liste).

«Mi mancano ancora alcuni tasselli per completare il puzzle» aveva spiegato il sindaco. Cassani ha applicato il “metodo Fagioli” (come ha fatto nel 2015 il sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli), la selezione dei nomi preventiva chiesta ai partiti, per poi avere spazi di manovra più liberi nella scelta definitiva della giunta.

Punto di partenza: l’assetto 3-3-1-1. Su otto nomi (sette in giunta più il presidente del consiglio), tre alla Lega, tre a Forza Italia, uno ciascuno alle componenti “minori” della coalizione («in giunta ci vanno i partiti che hanno avuto rappresentanza in consiglio»). I nomi – chiesti due giovedì fa, a pochi giorni dalle elezioni – sono arrivati tutti entro inizio settimana prossima, anche see poi il sindaco ha chiesto «integrazioni» alle liste presentate dai partiti maggiori (Lega e Forza Italia), che avevano presentato una selezione troppo ristretta. Insomma: un modo per il sindaco per guadagnare più margini di decisione autonoma, quella che Cassani vuole difendere (è obbiettivo di tutti i sindaci con una coalizione alle spalle, in questo senso). A questo poi si aggiungono i veti incrociati, vecchie ruggini soprattutto dentro alla grande famiglia dispersa del fu PdL, prima progetto ambizioso, poi man mano abbandonato (specie a Gallarate, fin dal 2011): dal dualismo Caianiello-Ferrazzi (subito emerso settimana scorsa, con tanto di incontro non proprio chiarificatore davanti al sindaco) al tentativo di alcuni di sbarrar la strada all’ingresso in giunta di Giuseppe De Bernardi Martignoni, in quota Fratelli d’Italia, che è pure gran mister preferenze nel suo partito. Poi si apre il capitolo delle società partecipate del Comune: “dimagrite” e con meno posti rispetto al 2011 (Amsc), prive di posti retribuiti (3SG), in attesa di chiusure o eventuali cambi di rotta (Accam), restano snodi di potere da definire. Le due partite – giunta e partecipate – non sono comunque separate.

Cassani ha postato sulla sua pagina Facebook domenica sera un’immagine scherzosa, per stemperare il clima: la foto dei volumi “L’arte della guerra” (classico di Sun Tzu) e il saggio “Manuale Cencelli”, sulla lottizzazione in politica. «Mi sono stati regalati in campagna elettorale. Ho la sensazione che uno dei due non lo leggerò mai» scrive il sindaco.

Il primo consiglio comunale con Cassani sindaco è già fissato, settimana prossima (vedi qui).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Luglio 2016
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