Quello scatto d’ira che ha sconvolto Mombello

L'omicidio di Loretta Gisotti ha lasciato senza parole i conoscenti. «Entrambi amavano i cani, nulla faceva presagire la tragedia»

omicidio mombello

Un risveglio così tragico, a Mombello, non se lo aspettava nessuno. La località che condivide con Laveno l’intitolazione di uno dei comuni più noti e amati della “sponda magra” del Lago Maggiore si è ritrovata di colpo nelle pagine di cronaca nera per l’omicidio di Loretta Gisotti, truccatrice di 54 anni, uccisa dal marito Roberto Scapolo, di qualche anno più giovane e di professione agente di commercio.

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Increduli i vicini a partire da Marco Brunella, dirimpettaio degli Scapolo ed ex consigliere comunale. «Non abbiamo sentito nulla fino a quando sono arrivate le forze dell’ordine e i soccorritori con le sirene accese – racconta – Di certo non potevamo aspettarci qualcosa di simile. Conosco poco le due persone coinvolte, ci salutavamo senza frequentarci, ma non avevamo mai avuto sentori di una tragedia del genere». A Marco è toccato il duro compito di consolare la madre di Scapolo, Rosita, accorsa in via Fiume senza sapere esattamente cosa era accaduto: è toccato ai Carabinieri del comando di Luino comunicarle la tremenda notizia.

Poche e discrete le persone che si sono accostate in una mattinata assolata alla recinzione di questa bella villetta di proprietà di una famiglia che vive in Svizzera. Gli Scapolo – imparentati con Cristiano, l’ex calciatore di Roma, Napoli e Bologna –  vivevano qui in affitto da pochi anni e avevano lo spazio, nel giardino sul retro, per i loro cani. «Un dobermann e un bastardino a cui volevano entrambi bene – racconta una giovane donna a sua volta con un cane al guinzaglio – Non li conoscevo bene, ma ho avuto modo di chiacchierare spesso con loro proprio durante la passeggiata con il cane. Gentili, cordiali, appassionati dei loro animali».

Chi invece preferisce il silenzio è Ercole Ielmini, il sindaco che vive con la famiglia a poche centinaia di metri da qui. «Oggi non vorrei parlare, sono persone che conosco e incrocio quasi tutte le mattine. Posso solo dire di essere sconvolto dall’accaduto».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Luglio 2016
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