Un rimprovero per le valigie fa scattare il raptus omicida

La ricostruzione dell'omicidio di Mombello. Il litigio fatale nato per motivi futili, a pochi minuti dalla partenza per le vacanze

Omicidio Mombello 2016

Un raptus dopo l’ennesima rimostranza, un momento di rabbia incontrollabile sfociata in una tragedia. Con il passare delle ore si chiariscono alcuni aspetti dell’omicidio di Loretta Gisotti uccisa tra le mura del salotto di casa dal marito, Roberto Scapolo. La donna era molto conosciuta anche a Comerio dove vive la madre.

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Anzitutto, l’orario: la lite che ha portato alla morte di Loretta sarebbe avvenuta poco prima delle 6 del mattino quando – la circostanza è definitivamente confermata dalle forze dell’ordine – la coppia stava ultimando i preparativi per una vacanza. L’auto dei due doveva dirigersi in Toscana ed era stata appena caricata di bagagli: proprio questi ultimi sono diventati la scintilla che ha scaturito il diverbio.

Secondo quanto ha raccontato Scapolo ai Carabinieri, in quel momento la moglie – descritta dall’omicida come una donna dal carattere molto forte – avrebbe criticato il 48enne per una mancanza di attenzione nel sistemare le valige sulla vettura. A quel punto Scapolo – che viene descritto come persona molto remissiva nei confronti della compagna – avrebbe perso la testa: prima tre colpi con un martello poi deposto su un tavolino (l’arnese era rimasto nei paraggi perché venerdì non era stato riposto nella cassetta insieme ad altri, dopo alcuni lavori). A seguire le mani che si stringono intorno al collo della vittima, che è stata così anche strangolata. Infine la corsa verso la caserma dei Carabinieri e la telefonata di confessione al 112.

Il racconto di Scapolo ha avuto riscontro nei rilievi e nelle analisi di polizia scientifica che hanno impegnato i Carabinieri per l’intera mattinata nella villetta di via Fiume. Al termine dell’interrogatorio svoltosi nella caserma di Laveno, il pm di turno Sara Arduini ha disposto il fermo dello Scapolo per omicidio volontario.
Loretta Gisotti sarà invece ricordata sabato sera alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Comerio, dove sarà recitato il rosario in sua memoria. 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Luglio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da Rita Patriarca

    E’ incredibile come si possa descrivere nella cronaca di Varesenews l’ennesimo femminicidio con le seguenti parole:

    …un RAPTUS dopo l’ENNESIMA RIMOSTRANZA …la moglie DESCRITTA DALL’OMICIDA come una donna dal CARATTERE MOLTO FORTE avrebbe criticato il marito per la mancanza di attenzione nel SISTEMARE LE VALIGE …a quel punto il marito descritto come una PERSONA MOLTO REMISSIVA nei confronti della compagna avrebbe PERSO LA TESTA….

    Insomma siamo alle solite: se il marito ti uccide è perchè hai un carattere più forte del suo, lo critichi per cose futili e lui poverino non riesce a controllare la sua rabbia!

    N.B.: La prossima volta è meglio non chiedere agli uomini di mettere le valige nel bagagliaio. E soprattutto è consigliabile non prendere in considerazione certi articoli di cronaca scritti con superficialità, o peggio ancora con un linguaggio che lascia chiaramente trasparire il pensiero profondo di gran parte del mondo maschile.

    1. Damiano Franzetti
      Scritto da Damiano Franzetti

      Signora Rita, rispondo io che sono l’estensore dell’articolo.
      Il pezzo non è scritto con superficialità, è letto – da lei – con superficialità. Perché quello che è riportato è chiaramente il punto di vista di Scapolo come lei stessa sottolinea nella frase in maiuscolo “DESCRTTA DALL’OMICIDA”.
      La sua frase “Insomma siamo alle solite…” non ha alcuna aderenza con quello che ho scritto io; mi sono limitato a riportare l’esito dell’interrogatorio. Mi spiace che lei abbia dato un’interpretazione sbagliata e non le permetto di dire “certi articoli di cronaca scritti con superficialità” (l’ultima parte del suo scritto non voglio nemmeno commentarla tanto è offensiva nei miei confronti). Perché la superficialità è proprio l’ultima delle cose quando si lavora – per un’intera giornata – intorno a una tragedia simile.
      Saluti
      Damiano Franzetti

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