La storia di una famiglia in una tegola firmata

Da un solaio sbuca un “coppo” del 1782 siglato da un avo di Giorgio Robustelli, erede di una stirpe di ceramisti

Avarie

Di solito le storie di famiglia si nascondono nei solai; cose dimenticate, fotografie, diari e anticaglie che dormono magari per mezzi secoli sotto ai tetti. Questa volta invece la ricostruzione di una storia di una famiglia nota a Cunardo, i Robustelli, arriva da sopra al tetto, o meglio da ciò che di solito viene posto sulle travi a protezione delle intemperie: le tegole.

Succede che un amico di Giorgio Robustelli, erede della famiglia di ceramisti che fondò la Ceramiche Ibis, stava svuotando il solaio da vecchi cimeli, quando si è imbattuto in un oggetto singolare: una tegola firmata. Che c’è scritto sulla tegola? “1782 20 agosto Angelo Robustelli feci”: la prova inconfutabile della presenza di un avo in paese oltre 200 anni fa.

La storia è stata ricostruita da Paolo Ricciardi, animatore di Valganna.info nel video che proponiamo di seguito e che ha colto lo stesso Giorgio Robustelli con grande stupore: i più antichi documenti che riguardano la presenza di antichi parenti a Cunardo risalgono all’800 e hanno a che fare con la visita di alcune famiglie lombarde in Piemonte, a Premia, per esguire dei lavori artigianali. Tra le note del parroco del posto risulta il nome dei Robustelli. Poi niente più. Fino al “coppo firmato”, portato alla luce casualmente.

Giorgio Robustelli è oggi il custode della fantastica bottega di arte ceramica e del laboratorio dove da diversi anni oramai vengono ospitate mostre dal respiro internazionale, un museo ceramico all’aperto e diversi reading poetici che incoronano questo luogo come uno dei punti di riferimento culturali del Nord della Provincia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Settembre 2016
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