Schiuma bianca sul Ceresio, ma non è inquinamento

La "panna di lago" che imbianca le rive in questi giorni è un fenomeno di origine naturale dovuto alla decomposizione delle alghe

Porto Ceresio - Schiuma nel Ceresio ottobre 2016

(foto di Davide Caverzasio)

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Schiuma sulle rive del Ceresio 4 di 10

Non è la prima volta che succede ma in questi giorni la striscia di schiuma biancastra che “decora” le rive del Ceresio si fa notare. Ieri ce l’hanno segnalata diversi lettori, soprattutto da Porto Ceresio, chiedendo se fosse colpa dell’inquinamento o del depuratore di Cuasso, spesso sotto accusa per gli sversamenti che arrivano al lago attraverso il Rio Bolletta.

Abbiamo chiesto spiegazioni in Comune e ci ha risposto Franco Pozzi, vicesindaco ma anche vicepresidente dell’Associazione Pescatori Ceresio onlus, uno che di lago sicuramente se ne intende.

“La comparsa di schiuma sulle rive del Ceresio è ciclica – spiega Pozzi – in alcuni casi si tratta effettivamente di schiuma artificiale dovuta alla presenza nelle acque di tensioattivi dei detersivi, e questo succede in particolare alla foce del Rio Bolletta. Ma in questi giorni la schiuma che si può vedere attorno alle rive a Porto Ceresio è di origine naturale”.

“In questo periodo le alghe a foglia larga perdono le foglie, che salgono in superficie e si seccano per poi tornare sul fondo dove si decompongono, rilasciando dei tensioattivi naturali che con l’azione delle onde formano questa sostanza schiumosa. Una schiuma che, a differenza di quella dovuta ai detersivi, non è bianca iridescente e senza odore, ma biancastra e tendente al giallino, molto densa, con una marcata puzza di pesce”.

I coraggiosi possono verificare: a differenza della schiuma dovuta ai detersivi che si scioglie facilmente, qella dovuta alla decomposizione delle alghe forma una schiuma simile a panna montata, con una marcata puzza di pesce, che contiene al suo interno rametti e foglie e qualche pesciolino: “Spesso ci troviamo dei gardon, pesciolini di lago che ci si infilano dentro perché trovano da mangiare”.

Insomma un fenomeno del tutto naturale, soprattutto nella stagione che annuncia l’autunno: “Sì, non c’è da preoccuparsi, analisi fatte dalle università di Pavia e Bologna confermano che si tratta di un processo naturale nei laghi – spiega ancora Franco Pozzi – anche se può essere influenzato dall’inquinamento che fertilizzando le acque determina una crescita più o meno rigogliosa delle alghe. Comunque non è dannoso, solo fastidioso alla vista e all’olfatto”.

Rimedi non ce ne sono e si tratta solo di avere un po’ di pazienza: il fenomeno dura normalmente una quindicina di giorni e poi la “panna di lago” scompare in modo naturale.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Ottobre 2016
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