Emergenza freddo, “a Gallarate ci sono strutture per dare riparo dal gelo?”
Dal 2012, in caso di temperature basse, veniva attivato il ricovero d'emergenza. Di fronte al gelo di questi giorni, Gallarate 9.9 ripropone la questione

Cosa sta facendo Gallarate per i senzatetto, in questi giorni di gran freddo? Se lo chiedono quelli della lista civica Gallarate 9.9: «Le persone che vivono “in strada” non hanno avuto alcuna informazione sui servizi».
Negli anni passati a Gallarate non esisteva un ricovero invernale “fisso”, ma in caso di temperature molto basse, dal 2012, veniva attivata una struttura di accoglienza: uno spazio in via degli Aceri, ma anche una rete di assistenza che coinvolgeva volontari, associazioni, comunità straniere, Croce Rossa.
Le temperature basse di queste ultime notti – a Firenze un senzatetto è morto di freddo – rilanciano la preccupazione. E la questione viene posta all’amministrazione comunale e alla città anche da La nostra Gallarate 9.9: «L’emergenza freddo di questi giorni impone delle azioni a supporto dei cittadini che vivono in condizioni abitative disagiate. I colori delle amministrazioni poco contano davanti a problemi umani e sociali ineludibili. A Varese ed in provincia si moltiplicano le iniziative per garantire qualche notte al caldo a coloro che un tetto non hanno. Ci chiediamo cosa si stia facendo a Gallarate. Il numero dei sentatetto che orbitano in zona è noto? La Casa di Francesco viene utilizzata al massimo delle sue possibilità? Esistono in città strutture alternative dove sia possibile pernottare nelle notti di gelo? È stata organizzata una distribuzione di coperte? Si è valutata la possibilità di aprire la mensa Caritas anche di sera in modo da offrire qualche ora in più al caldo? L’atrio della stazione è accessibile di notte per trovare riparo? I vigili hanno indicazione di indirizzare le persone verso le strutture preposte? Se tutto questo invece è stato attivato e i cittadini di Gallarate non ne sono ancora informati, è mancata la comunicazione: questa mattina in piazza Libertà abbiamo parlato con alcune delle persone che vivono “in strada” e ci hanno detto di non avere ricevuto alcuna informazione su dove recarsi per avere aiuto, confermando di dormire in ricoveri di fortuna negli edifici abbandonati. Se invece alcune delle iniziative ricordate non sono state implementate è necessario farlo, anche con appelli alla popolazione come in altre occasioni, a donare aiuti e coperte. Noi stessi, come gruppo 9.9 ci mettiamo a disposizione come volontari per i giorni a venire nel caso se ne presenti la necessità».
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