Ryanair vuole “salvare” Alitalia
Anticipata nel Regno Unito già mercoledì, la proposta di accordo di "feederaggio" è stata citata nuovamente durante la presentazione dei nuovi voli a Malpensa
Un accordo tra Ryanair e Alitalia: la low cost a fare da collettore di traffico (feeder) sul corto raggio, la compagnia tricolore a curare il lungo raggio. È la proposta avanzata dal CEO di Ryanair Michael O’Leary alla compagnia italo-emiratina: la notizia – anticipata mercoledì da Reuters in inglese – è stata poi ripresa anche nella conferenza stampa di presentazione dei nuovi voli su Malpensa (sette, in aggiunta ai nove esistenti).
«Possiamo portare qui voli su destinazioni internazionali e su destinazioni locali» ha spiegato a Malpensa O’Leary. L’idea è questa: la low-cost (che si è sempre limitata al corto e medio raggio) si dedica all’Europa e al mercato interno italiano, Alitalia si concentra sul lungo raggio, voli a maggior valore aggiunto e su cui la compagnia (ex) di bandiera mantiene un suo appeal.
Ognuno concentra le forze sul mercato più congeniale, migliorando l’offerta: l’idea non è inedita, lo scoglio è concretizzarla. E il primo ostacolo sono gli evidenti rapporti d’interdipendenza che Alitalia ha già: «Nella situazione in cui si trova è difficile che possa cooperare con noi, prima deve liberarsi dai vincoli con Air France» ha detto esplicitamente O’Leary. Che ha messo sul piatto in modo chiaro la scelta da fare: Alitalia deve «liberarsi dai vincoli che ha sui voli a lungo raggio e deve poi cooperare con una compagnia come noi». L’interesse della Magliana per una opzione low-cost pareva già concreta: «Tutte le compagnie tradizionali si stanno creando la loro low cost – da Lufthansa ad Air France – perché non possiamo farlo anche noi?» si chiedevano in Alitalia (secondo il Corriere della Sera) «Bisogna solo capire se ce la creiamo in casa, dove possiamo controllare tutte le fasi e i costi, oppure affidarci a uno esterno». E adesso arriva la proposta. «Ma siamo in una fase decisamente preliminare» si sono affrettati a dire da Roma.
Ora: per chi sta su questo territorio, è inevitabile porsi anche la domanda su quale sarà il destino di Malpensa, in questo quadro, che pure è ancora in evoluzione. Di certo ci sono due dati: primo, Ryanair sta consolidando le sue posizioni a Malpensa. Con nove voli settimanali (anche se non tutti con grandi frequenze) non sarà un centro di riferimento – il ruolo di Orio non si può certo scalzare – ma una sua ragione ora ce l’ha. Per dirla – ironicamente – in termini militari: non è un più solo osservatorio, ma una testa di ponte sulla sponda milanese tenuta saldamente da Easyjet.
Secondo elemento, Alitalia, che è in ritirata: ha annunciato un mese fa il passo indietro sul collegamento Malpensa-Roma e sta riducendo la sua presenza anche fisica (ad esempio con la chiusura del Centro Equipaggi aperto nel ’99 e del centro manutenzioni aperto in epoca pre-dehub). Rimane una presenza del lungo raggio, con New York e Tokyo, e del medio-lungo con Dubai.
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