Il mercato del lavoro chiede studenti “globalizzati”

Le aziende cercano chiede ragazzi capaci di affrontare il mercato globale. Le scuole si adeguano: l'Ite Tosi ha rapporti in tutto il mondo, il Ponti stringe accordi con Germania, Finlandia e Francia

casa domotica isis ponti

Scuole in rete per rispondere alle richieste del mercato del lavoro. L’internazionalizzazione è ormai entrata stabilmente anche nelle scuole. Il percorso formativo si arricchisce sempre di più di occasioni estere. Stage e scambi sono la principale formula per permettere agli studenti di trascorrere un periodo più o meno lungo in istituti stranieri e conoscere altri sistemi educativi e, spesso, visitare aziende del territorio.

Sta diventano un’opportunità sempre più frequente all’Isis Ponti di Gallarate che a settembre manderà  11 studenti in Germania per 4 settimane con il progetto EuDuals mentre un altro gruppo di 10 studenti sarà sempre in Germania nella primavera 2018 ad Alsdorf vicino ad Aquisgrana sempre per quattro settimane: « Ci siamo mossi sul fronte degli Erasmus – spiega il vicepreside del Ponti Antonio Perrucci – spinti dall’esigenza di una nostra ditta partner che ci chiede ragazzi disposti a viaggiare in Germania e che sappiano il tedesco. Così abbiamo trovato il modo di costruire questa rete: i loro docenti sono venuti a visitare la nostra scuola e le imprese partner rimanendo molto colpiti. Abbiamo ricambiato la visita andando in Germania dove abbiamo incontrato una delegazione finlandese con cui abbiamo stretto rapporti per aprire un secondo canale di scambi».

Da queste esperienze, gli studenti tornano con un bagaglio personale importante: « Non solo linguistico ma anche professionale perché vedono come funziona il mondo del lavoro in Germania. Approfondiscono anche il modello formativo tedesco analizzando analogie e differenze. E non dimentichiamo l’aspetto emotivo: queste sono esperienze che permettono di acquisire fiducia in se stessi e autonomia».

Una volta tornati in classe, quel bagaglio di conoscenze viene messo in rete e circola tra tutti gli alunni : « Sono esperienze molto utili. In Italia facciamo ancora fatica a promuoverle a causa della complessità burocratica. inoltre l’accesso ai fondi è complicato: in Germania, invece, è lo stesso Stato a coprire i costi quando i fondi europei finiscono. Il nostro modello educativo e tecnologico non ha nulla da invidiare a quello di altri paesi. È solo difficile trovare le risorse per promuovere le esperienze internazionali». Oltre ad andare, gli studenti sono chiamati anche ad ospitare coetanei tedeschi che ricambieranno la visita e lo stage di 4 settimane, impegnati  nelle aziende del territorio.

Al Ponti si è ormai dato il via al modello: ad Aquisgrana i ragazzi saranno chiamati anche a fare esperienze nella grande officina di manutenzione degli airbus mentre si sta aprendo un canale con la Francia per i ragazzi del percorso elettronico ed elettrotecnico: « La casa madre della Bticino è in Francia per cui ci stiamo muovendo per stringere nuovi rapporti».

L’internazionalizzazione è invece “di casa” all’Ite Tosi di Busto Arsizio, che vanta un’esperienza pluridecennale di rapporti con l’estero. Per l’istituto tecnico di viale Stelvio non è più questione di quanti ma di dove: gli orizzonti sono davvero allargati al mondo. Proprio in questi giorni,  gruppi di studenti del Tosi vivono nelle scuole e presso le famiglie di Tel Aviv in Israele, di Tokio in Giappone, di Oporto in Portogallo per i progetti di scambio; mentre in Germania, a Rheine, i ragazzi hanno incontrato altri loro compagni europei per il progetto europeo di ricerca S.A.V.E. Cities (Sustainable Actions for Viable European Cities – KA 2 – partenariato school to school), coordinato dal Lycée Xavier Mallet di Le Teil (Francia). Hanno lavorato in team con i partner del progetto tedeschi  sul tema comune delle problematiche ambientali legate ai trasporti, alla produzione energetica e allo smaltimento dei rifiuti in ambiente urbano, al fine di rendere le città vivibili e sostenibili.

Temi complessi di politica economica e sociale a cui gli studenti vengono coinvolti con la formula del debate per conoscere ma anche per imparare a dialogare.

di
Pubblicato il 02 Febbraio 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.