“Ospedali in sofferenza. Maroni destini più fondi”

Al termine della visita ai due presidi cittadini Circolo e Del Ponte, il segretario del PD lombardo Alfieri ha indicato i punti dolenti e gli interventi che la regione deve mettere in campo

Più personale. Per gli ospedali di Varese l’unica ricetta al possibile è mettere più fondi e assumere personale. È necessario per far partire il nuovo Del Ponte, è necessario per risolvere i problemi di saturazione del Circolo che vede troppi problemi in pronto soccorso.

Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd, ha visitato nel pomeriggio i due presidi cittadini. Accompagnato dal consigliere provinciale Paolo Bertocchi ha girato per i due presidi accompagnato dal direttore generale dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi a cui ha fatto alcune domande:

« Grazie all’ultimo concorso per infermieri – ha detto Alfieri – potranno essere riaperti 45 posti letto che erano stati chiusi per carenza di infermieri. Ci sono molti servizi da potenziare e il day center da completare. Anche questo presidio merita molta attenzione peri risolvere alcuni problemi che gravano sui pazienti».

Prima di congedarsi dal Circolo, Alfieri e Bertocchi hanno voluto vedere il servizio Dama, che accoglie i pazienti disabili: « È un ottimo servizio che varrebbe la pena estendere anche ad altre categorie di persone fragili come gli anziani».

Sul De Ponte, Alfieri lancia un monito al governatore Maroni: « Non pensi di inaugurare a maggio senza prima aver chiarito pienamente il futuro sviluppo di questo polo materno infantile con il personale che andrà assunto per completare l’assistenza, soprattutto quella specialistica che servirà a un bacino di utenza superiore al livello provinciale».

Ma sul futuro del sistema materno infantile pesa oggi la riapertura dei due reparti chiusi a dicembre ad Angera e che sono stati riattivati grazie ad accordi con gli altri ospedali del territorio: « Questa è stata la decisione del centro destra. Quando c’è una richiesta del territorio è giusto ascoltarla, ma la riapertura non può venire a scapito dei servizi degli altri ospedali, soprattutto di un polo che deve essere riferimento per un bacino d’utenza grande. Occorre trovare risorse aggiuntive».

Ultima richiesta alla guida regionale lombarda riguarda le liste d’attesa: « Questo è il vero tallone d’Achille della sanità lombarda. Le agende pubbliche e private non sono messe in comune, non sono evidenti quelle dei primari. Questa mancanza di collegamento permette troppi buchi, troppe inefficienze che ricadono poi sui pazienti. In Emilia hanno adottato un sistema per cui l’utente paga alla prenotazione: da noi troppi prenotano in più parti e poi non si presentano provocando gravi danni all’intero sistema».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Febbraio 2017
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