Ex corte Vago, l’assessore replica: “Stesse volumetrie con diverse migliorie
Dopo i duri affondi di Attac Saronno, che sabato 1 aprile scenderà in piazza, e Movimento 5 stelle, l'assessore Pellicciotta spiega la posizione dell’amministrazione

Dopo i duri affondi di Attac Saronno, che sabato 1 aprile scenderà persino in piazza e Movimento 5 stelle l’assessore Mariaelena Pellicciotta ha deciso di spiegare la posizione dell’amministrazione del sindaco Alessandro Fagioli sul piano di recupero dell’ex corte Vago in piazza Unità d’Italia.
«Al momento è una struttura attualmente fatiscente e potenzialmente pericolosa, che necessita di continui interventi di messa in sicurezza da parte del privato che da oltre due anni chiede di poter realizzare un intervento sull’intero immobile – esordisce l’esponente di Saronno Protagonista – Noi ci siamo approcciati al tema partendo da ciò che l’amministrazione precedente aveva adottato nel marzo del 2015, confermando le volumetrie esistenti e proponendo quelle che secondo noi sono importanti migliorie». Secondo l’assessore tra i valori aggiunti del progetto ci sarebbe la decisione di realizzare un portico «in linea con l’idea di favorire la continuità pedonale con via San Cristoforo, un elemento di raccordo armonioso tra la strada e le vetrine dei negozi con una larghezza di tre metri di camminamento pubblico, prima inesistente».
Prosegue l’assessore: «Anche sotto l’aspetto visivo l’impatto sarà meno ingombrante di quello originario; oltre al portico ci sono sostanzialmente quattro piani, l’ultimo dei quali è in “arretramento» e prospetticamente verrà percepito solo parzialmente. In definitiva, dal punto di vista sostanziale andremo ad approvare una soluzione diversa rispetto a quella precedente, che era articolata in due corpi di altezze differenti, con un edificio che mantenendo le stesse volumetrie si articola come descritto, e che si attiene esattamente al Pgt esistente, che abbiamo ereditato al nostro insediamento.
E conclude: «Abbiamo aggiunto elementi di novità, fortemente voluti e che riteniamo sicuramente migliorativi. Nella stessa delibera ci siamo riservati, tra l’altro, di migliorare l’aspetto ed il carattere complessivo dell’edificio in una fase successiva, precisando che “i dettagli costruttivi, i materiali e i colori dovranno essere esattamente definiti in sede di rilascio del permesso di costruire».
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