Ora i ghisa hanno la loro Ferrari
Una 458 spider sequestrata "preparata" da una carrozzeria di Caronno Pertusella, è da oggi in forza alla Polizia Locale. "Diventerà simbolo della legalità"

C’è anche una Ferrari 458 spider tra i beni sequestrati alla criminalità organizzata assegnati alla Polizia locale di Milano per progetti di educazione alla legalità.
La supercar è stata confiscata nel settembre del 2015 ed è stata affidata alla Polizia locale grazie alle leggi antimafia (Codice antimafia 159/2011 articolo 40 comma 5 bis e al Decreto Legge 306/92, articolo 12 sexies comma 4 bis), che stabiliscono la confisca di beni mobili sequestrati e il loro affido da parte del Tribunale in custodia giudiziale agli organi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che ne facciano richiesta.
La Ferrari si è messa a disposizione della Polizia locale milanese e ha provveduto a suo carico a fare la revisione dell’auto. Mentre un’altra società, la Carrozzeria Marazzi di Caronno Pertusella (VA) con esperienza pluriennale nell’allestimento di veicoli per le forze di Polizia, a titolo gratuito ha preparato il veicolo con i colori e le dotazioni d’obbligo, rendendolo a tutti gli effetti un’auto della Polizia locale. Gli unici costi sostenuti dall’Amministrazione comunale sono stati quelli per l’immatricolazione, ovvero 53,76 euro.
La Polizia locale di Milano, in base alle stesse norme sull’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ha in dotazione oltre alla Ferrari altre 29 autovetture e 3 motociclette. Tutti questi veicoli sono utilizzati per le attività quotidiane.
“Ora la Ferrari è pronta a diventare un simbolo di legalità – commenta il comandante Antonio Barbato – e a mettersi al servizio della comunità. È stata assegnata al nostro corpo per progetti di educazione ai giovani. Nel corso dell’anno i ghisa milanesi incontrano oltre 55 mila ragazzi, per progetti di educazione stradale e civica. In alcuni eventi particolari questa auto sarà utilizzata per far capire loro che il crimine non paga, che lo Stato si riprende i beni di chi li ha ottenuti con attività criminali”.
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