Quel nuovo comandante indagato (e assolto) a Milano, di nuovo nella bufera
Costantino Gemelli era stato indagato per abuso d'ufficio e per aver avuto contatti col boss della mafia siciliana a Milano, Guglielmo Fidanzati. Arrivato a Lonate per sostituire la Fossati, rimossa dal sindaco, è di nuovo indagato

Nell’inchiesta ella Procura di Busto Arsizio sugli affari della famiglia Rivolta a Lonate Pozzolo c’è un’intercettazione in cui un agente di Polizia Locale è felice mentre parla al telefono col sindaco Danilo Rivolta: il primo cittadino (arrestato questa mattina dai carabinieri, ndr) è contento della rimozione del vecchio comandante Maria Cristina Fossati e dei commissari aggiunti che avrebbero ostacolato i suoi affari e promette al nuovo comandante di organizzare un’orgia con tanto di viagra, champagne e prostitute per festeggiare l’obiettivo raggiunto insieme.
Al posto della Fossati, colpevole di non aver messo la mordacchia ai suoi uomini che osavano mettere il becco nei cantieri in mano allo studio del fratello, è stato nominato Costantino Gemelli. Una nomina sfortunata per lui dopo i guai giudiziari nei quali era stato coinvolto nel suo precedente incarico a Milano
Lì, infatti,se lo ricordano ancora quando è stato accusato di aver intrattenuto rapporti con Guglielmo Fidanzati, sì proprio quello della famiglia mafiosa che gestiva i locali e la sicurezza della movida milanese, nell’ambito di un’indagine sulla rapina milionaria alla gioielleria Scavia di via della Spiga nel 2011. Su di lui sono piovute le accuse di abuso d’ufficio con l’aggravante di essersi anche fatto regalare una Mercedes da Fidanzati in cambio della cancellazione di alcune multe e di segnalazioni sui posti di blocco dei suoi colleghi ghisa.
L’indagine per abuso d’ufficio, condotta nel 2014 dall’attuale procuratore aggiunto di Busto Arsizio Giuseppe D’Amico che all’epoca era a Milano, è finita con la richiesta di proscioglimento del vigile da parte del pm milanese Giovanni Polizzi (ex-Procura di Busto) perchè i reati contestati non sarebbero stati sufficientemente provati.
Dopo essere uscito dal vortice giudiziario milanese praticamente indenne eccolo a Lonate Pozzolo dove, in pochi mesi, si è ritrovato nuovamente al centro della tempesta ed è indagato a piede libero dalla Procura di Busto Arsizio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco Danilo Rivolta, del fratello Fulvio (ai domiciliari) e di alcuni imprenditori che avrebbero affidato lavori di progettazione allo studio dei due fratelli.
QUI TUTTI GLI ARTICOLI SULL’INCHIESTA PER CONCUSSIONE A LONATE POZZOLO
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