A Lonate è il giorno del consiglio comunale
A tre settimane dall'arresto del sindaco Rivolta, l'assemblea civica si occupa delle conseguenze. Fuori ci sarà anche una fiaccolata di protesta

A tre settimane dall’arresto del sindaco Danilo Rivolta, a Lonate Pozzolo è arrivato il giorno del consiglio comunale. Che dovrà occuparsi delle conseguenze amministrative di quel che è successo, ma soprattutto di quelle politiche: le opposizioni di centrosinistra e centrodestra “alternativo” chiedono le dimissioni del consiglio, che decreterebbero la fine dell’amministrazione comunale. E fuori ci sarà anche la protesta di un gruppo di cittadini, che terrà una «fiaccolata per la legalità».
(nella foto: la protesta davanti al municipio, due giorni dopo le dimissioni del sindaco)
Il consiglio è convocato per questa sera, lunedì 5 giugno, nella sala polivalente del monastero di San Michele, consueta sede dell’assemblea civica, alle 20.30.
Al primo punto dell’ordine del giorno ci sarà la surroga del consigliere Nicolò Migliorin, che si è dimesso e lascia il posto a Sabrina Marino, prima dei non eletti: esponente leghista, Marino è vicesindaco, ma non era eletta dai cittadini e quindi questo passaggio viene fatto dalla maggioranza per “sanare” l’anomalia.
Seguiranno poi le comunicazioni varie, un primo momento in cui si parlerà probabilmente di quanto avvenuto tre settimane fa e delle conseguenze per l’ente Comune (sono indagati, tra l’altro, anche il comadnante della Polizia Locale e il segretario comunale, che interverrà proprio per comunicazioni). Ci saranno poi due punti di “ordinaria amministrazione”, tra cui il bilancio consuntivo del 2016.
Al nono punto all’ordine del giorno c’è il passaggio più politico e più di attualità: la richiesta di dimissioni dell’intero consiglio comunale, presentata dalle opposizioni (Democratici Uniti e Lista Libera). La richiesta di dimissioni chiama in causa i singoli consiglieri, chiedendo a ognuno se far terminare l’esperienza della giunta Rivolta o se far proseguire l’amministrazione: attualmente infatti il sindaco non si dimette, anche se non svolge le funzioni finchè è limitato nelle libertà personali (in carcere o agli arresti domiciliari).
Contemporaneamente con l’inizio del consiglio comunale è convocata una fiaccolata-presidio «per la legalità» nella strada di fronte al municipio e al complesso che ospita la sala consigliare. Gerry De Angelis, l’organizzatore “battitore libero”, lo definisce «atto secondo» dopo la prima protesta che era stata convocata due giorni dopo l’arresto del sindaco: «A 3 settimane dai gravi fatti avvenuti la giunta incredibilmente ancora non ha sentito il dovere morale e civile di un confronto con i cittadini di Lonate» spiega De Angelis sulla pagina Facebook che convoca la fiaccolata.
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