È morto Miguel D’Escoto

L'ex ministro degli esteri, sacerdote esponente della teologia della liberazione e poi presidente dell'Onu, si è spento a 84 anni

Avarie

Il sacerdote ed ex ministro degli Esteri del Nicaragua, Miguel d’Escoto Brockmann, è morto giovedì pomeriggio. Da tempo malato, si è spento a 84 anni in una clinica della capitale.

A darne comunicazione ufficiale è stata il vice presidente della Repubblica Centroamericana, Rosario Murillo, che lo ha descritto come “militante sandinista, intellettuale, comunicatore e teologo”.

Miguel D’Escoto è stato uno dei protagonisti della nuova storia del Nicaragua. È stato ministro degli Esteri del primo governo sandinista dal 1979 al 1990. “L’unico a esser rimasto per tutto il periodo nello stesso incarico”, diceva in una nostra intervista con una punta di orgoglio. “Io non sono né un diplomatico, né un politico. Sono un sacerdote al servizio del popolo, ma quando il presidente Daniel Ortega mi chiese di impegnarmi nel governo non potevo nascondermi sotto la sottana. Siamo nicaraguensi e siamo uomini, e tutti dobbiamo accettare le nostre responsabilità”.

Per il suo impegno nel governo sandinista D’Escoto venne sospeso a divinis da Giovanni Paolo II. Provvedimento rimasto valido fino al 26 settembre 2014, quando papa Francesco ha rimosso il provvedimento del suo predecessore.

Nel 2007, con il ritorno al potere del presidente Daniel Ortega, è stato nominato consulente per le relazioni internazionali e nel 2008 è stato presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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“Vogliamo condividere con le famiglie del Nicaragua, – ha detto la vice presidente Rosario Murillo – il nostro popolo, una storia che potrebbe essere triste, ma essendo un fratello che non è mai stato triste, era fratello inflessibile, era il fratello che ha combattuto con il popolo. La sua personalità lo rendeva così unico, così eccezionale, che non si può essere tristi per questa triste notizia. La sua storia ci rafforza, perché sappiamo che ci accompagna nelle battaglie di oggi e di domani”.

Avevamo incontrato Miguel D’Escoto sei anni fa, nella sua casa di Managua.

“Io non sono né un diplomatico, né un politico. Sono un sacerdote al servizio del popolo, ma quando il presidente Daniel Ortega mi chiese di impegnarmi nel governo non potevo nascondermi sotto la sottana. Siamo nicaraguensi e siamo uomini, e tutti dobbiamo accettare le nostre responsabilità”.
La sua casa è la testimonianza diretta dell’amore per la cultura del suo popolo e di tutta l’America Latina. In ogni angolo ci sono sculture e le pareti sono piene di quadri e di foto di ogni epoca storica. Gandhi, Fidel Castro, Che Guevara, ma anche immagini che lo ritraggono con i potenti della storia come Bush e altri. Del resto il suo impegno al massimo livello della diplomazia mondiale, con la presidenza dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 2008 al 2009, lo ha portato a incontrare moltissimi capi di stato.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Giugno 2017
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