Una fiaccolata per ricordare Deborah Fuso, un anno dopo

Il 23 giugno tante persone sfileranno per fare memoria di una ragazza 24enne, uccisa dal compagno a Magnago

Lonate Pozzolo

È passato poco più di un anno, dal giorno in cui Deborah Fuso – 24enne, cresciuta a Sant’Antonino di Lonate – è stata strappata alla vita, uccisa dal compagno nella sua abitazione di Magnago.E un anno dopo – facendo i conti con un dolore ancora intenso – i famigliari, gli amici e l’intero paese la ricordano con una fiaccolata.

«In nome di Deborah, per dire no alla violenza e per dire no al dolore che questo provoca nei famigliari, nei genitori prima di tutto» spiega Vanda Preiti, la zia di Deborah. Che spiega che l’iniziativa è anche un modo per «dire alle donne vittime di violenza di farsi aiutare».

Non è il primo evento organizzato in ricordo di Deborah e contro la violenza: già l’8 marzo scorso in un parco nel centro di Lonate (quello accanto alla biblioteca e al monastero di San Michele) era stata inaugurata la “panchina rossa”, nel quadro di una serie d’iniziative per il rispetto e le pari opportunità promosse dal Comune, dalla scuola, dalle associazioni.

Anche in questo caso si è lavorato insieme: «Quando abbiamo visto i genitori, nella loro compostezza del dolore, nel loro modo di viverlo con una grande dignità, abbiamo deciso di non fermarci» spiega Ausilia Angelino, assessore alle pari opportunità. «Da quel momento è partita tutta l’organizzazione». Il Comune ha trovato come partner operativo l’associazione Filo Rosa Auser, che si occupa proprio di affiancare e aiutare le vittime di violenza (qui alcuni dati che danno l’idea del lavoro che svolgono).

«Abbiamo aderito perché è stata uccisa una donna, una ragazza di 24 anni che – come si dice – aveva tutta la vita davanti. Aderiamo perchè quella della violenza è una piaga che sta dilagando nel silenzio e nel l’indifferenza» aggiunge Loredana Serraglio.

Lonate Pozzolo
l’assessore Ausilia Angelino, Vanda Preiti zia di Deborah e Loredana Serraglia davanti alla panchina rossa contro la violenza, inaugurata l’8 marzo 2017

Per famigliari e amici di Deborah è prima di tutto un modo di convivere affrontare il dolore. «La pensiamo in continuazione, la portiamo nel cuore, il nostro angelo in cielo» continua la zia Vanda Preiti. «Era una ragazza solare, una “casinista”, le piaceva vivere. Portava davvero allegria, in mezzo agli altri sorrideva anche quando era triste. La sua mancanza è una parte di noi, un vuoto, una cicatrice che rimarrà sempre. Per Deborah abbiamo fatto uno spettacolo con la compagnia Gli Amnèsia, “200 note d’amore”,  che ha debuttato a gennaio al Sant’Anna di Busto. E poi la panchina rossa qui a Lonate, e ancora una poesia dedicata e intitolata proprio la panchina rossa» (la foto di quest’articolo è presa invece dalla pagina Facebook che è stata aperta in memoria di Deborah).

La fiaccolata del 23 giugno partirà alle 21 da via Enrico Toti a Lonate Pozzolo, attraverserà il centro della frazione Sant’Antonino e arriverà al cimitero. «Non solo ricorderà Deborah, ma rispecchia la volontà di urlare no alla violenza domestica e psicologica» conclude l’assessore Angelino. «È il momento giusto per manifestare e partecipare, anche qui».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 15 Giugno 2017
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