Truffa da venti milioni di dollari, arrestato a Malpensa dopo tre anni di latitanza
Cittadino americano, amministratore di un fondo d'investimento, nel 2014 aveva provocato un crollo del valore delle azioni. "Fregando" i soci e ottenendo guadagni enormi per sè
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Durante i consueti controlli della Polizia di Stato presso lo scalo aereo di Malpensa, che hanno garantito la sicurezza dei passeggeri transitanti sullo scalo in uno dei week end da bollino nero, gli agenti della Polizia di Frontiera hanno rintracciato, nel corso delle verifiche condotte sulla linea di frontiera, una persona ricercata per un mandato di cattura in ambito internazionale.
Domenica mattina, all’arrivo in Italia proveniente da Newark per un periodo di vacanza insieme alla famiglia, il cittadino americano L. S., di 48 anni, è incappato nei controlli documentali condotti da un operatore della Polizia di Stato preposto alle verifiche. L’accurata intervista di frontiera e l’analisi dei timbri apposti sul passaporto del passeggero hanno indotto l’agente ad approfondire il controllo, interrogando le banche dati a disposizione delle forze di polizia.
Dagli accertamenti è così emerso che il cittadino americano era ricercato in campo internazionale, sin dal 2014, dalle autorità della Repubblica di Corea del Sud per il reato di frode bancaria e governativa, commesso quando, nella sua veste di rappresentante legale di un fondo di investimento coreano, aveva diffuso false informazioni sulla diminuzione di capitale di una banca d’affari di cui il fondo era l’azionista di riferimento.
La manipolazione delle informazioni determinò un vertiginoso calo dei prezzi dei titoli della società bancaria che consentì ad L. S. di lucrare profitti per oltre 22,6 miliardi di dollari, a scapito degli altri azionisti dell’impresa.
Dopo la conferma dell’attualità del provvedimento di cattura, avuta grazie alla Sala Operativa dell’Unità nazionale Interpol, il passeggero veniva sottoposto ai rituali rilievi fotografici e dattiloscopici al termine dei quali, ultimata la notifica degli atti a carico, veniva accompagnato presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’avvio della procedura di estradizione.
In questi giorni la Polizia di frontiera ha registrato altresì l’arresto di 3 cittadini ghanesi, in procinto di imbarcarsi su voli in partenza con documenti falsi, nonché il respingimento alla frontiera di 3 passeggeri di nazionalità albanese e una di nazionalità brasiliana.
Nell’ambito dell’attività di prevenzione condotta dalle pattuglie di vigilanza in servizio nelle aree aperte al pubblico sono state, inoltre, identificate e controllate ben 257 persone.
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