Caos ai servizi educativi, il consigliere Genoni (5 stelle): “Burocrazia lenta e inefficace”
La denuncia di Luigi Genoni che si è ritrovato a fare la fila per pagare alcuni bollettini arretrati per i servizi di pre-scuola e mensa: "La lettera è di luglio ma ce l'hanno consegnata solo a settembre a scuola"
Una circolare, emessa dall’ufficio servizi educativi del Comune di Busto Arsizio il 14 luglio, fa infuriare il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Luigi Genoni. Sul foglio è scritto che non è in regola con i pagamenti per i servizi pre-scuola e mensa riferiti all’anno scolastico 2016/2017.
Il problema sollevato dal consigliere comunale è che lui l’ha ricevuta martedì 12 settembre dalle mani di sua figlia che, a sua volta, l’ha avuta dalla scuola. Due mesi dopo, a scuola iniziata e con la bambina che non ha potuto ususfruire del servizio pre-scuola sin dall’inizio, si è ritrovato in fila all’ufficio – che nel frattempo si è spostato da Villa Tovaglieri ai Molini Marzoli – insieme ad una ventina di genitori nella sua stessa condizione.
«Abbiamo perso tutti una mattinata di lavoro per una comunicazione che ci è stata consegnata due mesi dopo l’emanazione da parte degli uffici – spiega il consigliere comunale – forse perchè il comune ha coluto risparmiare su qualche decina di francobolli».
Il consigliere, che ha dimostrato di aver pagato gran parte dei mesi contestatigli mostrando tutti i bollettini di cui era in possesso, critica fortemente questo modo di agire da parte dell’ufficio: «Naturalmente non ce l’ho con i dipendenti che fanno egregiamente il loro lavoro spesso in condizioni difficili – commenta – ma con l’organizzazione degli uffici stessi che crea difficoltà ai bambini, ai genitori e agli impiegati stessi che devono sentire anche le lamentele».
Il consigliere critica anche il fatto che sulla lettera consegnata ai genitori fosse indicato il vecchio indirizzo dell’ufficio servizi educativi «costringendo molti a perdere ulteriore tempo» e il fatto che si possa pagare i servizi solo tramite bollettini postali «costringendo i cittadini a fare la fila in posta quando basterebbe dare la possibilità di effettuare il prelievo automatico dal conto corrente».
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