Catalunya, violenze e disordini nel giorno del referendum
I cittadini catalani erano chiamati al voto per il referendum autonomista indetto dal Parlamento locale contro la volontà di Marid, che ha definito illegale la consultazione e ha mandato nella regione più ricca della Spagna l’esercito per impedire il voto
Giornata complicata a Barcellona e in tutta la Catalunya. I cittadini catalani erano infatti chiamati al voto per il referendum autonomista indetto dal Parlamento locale contro la volontà di Marid, che ha definito illegale la consultazione e ha mandato nella regione più ricca della Spagna l’esercito per impedire il voto.
Feriti ai seggi, spintoni, cariche sulla folla. Il bilancio è difficile da stilare. Il sindaco di Barcellona Ada Colau ha detto che ci sono “più di 460 feriti in Catalogna”, le autorità spagnole hanno indicato che anche 11 agenti, tra cui nove poliziotti e due membri della Guardia Civil, sono stati feriti leggermente in Catalogna. Sei persone, fra cui un minorenne, sono state arrestate per “disobbedienza” e per aver attaccato gli agenti.
Da registrare l’”ammutinamento” dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, che si è rifiutata di obbedire agli ordini di sgombero dei seggi arrivati da Madrid. Per eseguire il comando, sono arrivate le pattuglie della polizia nazionale, la Guardia Civil, che non è andata per il sottile, arrivando a sparare proiettili di gomma sulla folla in alcune zone della regione.
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