Azzate riscopre un tesoro: la “Trinità” di Procaccini emerge dal restauro
Grazie all’impegno dell’Associazione L’Alveare di Buguggiate e al restauro di Bennati e Caravati, la tela è stata ora attribuita a Camillo Procaccini. È esposta al pubblico al Castello di Masnago nell’ambito della mostra “Tesori Nascosti”
La patina del tempo aveva reso la tela un tutt’uno con i grigi e i verdi dei riquadri in finto marmo della parete della chiesa parrocchiale di Azzate. Grazie a un restauro meticoloso, la “Trinità con i santi Giovanni Evangelista e Carlo Borromeo” ha ritrovato la sua originaria brillantezza e vividezza cromatica. L’opera, un olio su tela di 270 x 210 cm, è ora attribuita al pittore Camillo Procaccini (1561-1629) e datata tra il 1610 e il 1625.
La rimozione della polvere, dei residui di incenso e della vecchia vernice ha riportato alla luce dettagli straordinari: i volti espressivi degli angeli e il rosso squillante che guida lo sguardo verso la scena principale. Il dipinto rappresenta l’Evangelista Giovanni e il cardinale Carlo Borromeo mentre invitano i fedeli a contemplare la veduta del borgo di Azzate e a unirsi al corteo di angeli nella venerazione della Trinità.
Il restauro, eseguito da Raffaella Bennati e Marisa Caravati promosso e sostenuto dall’Associazione “L’Alveare” di Buguggiate, è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto.
Dal 30 novembre 2024 al 30 marzo 2025, l’opera è esposta presso il Castello di Masnago, a Varese, nell’ambito della mostra “Tesori Nascosti”. La sapiente illuminazione e l’allestimento nella grande sala permettono di apprezzare l’articolazione della composizione e i particolari simbolici dei due santi: Giovanni con l’aquila e il libro del Vangelo, e Carlo Borromeo con il pastorale e la mitria trattenuta da un angelo.
Il restauro ha un’impronta quasi tutta femminile: «Siamo davvero fiere di aver contributo alla realizzazione di questo progetto – dice Ilaria Mai, presidente dell’Alveare di Buguggiate – Lo scopo della nostra associazione, tra gli altri, è valorizzare la storia e la cultura locale e il restauro di un’opera così importante va in questa direzione. Il quadro è meraviglioso: sono emersi colori stupendi. Non è semplice restaurare in maniera non invasiva e Raffaella Bennati e Marisa Caravati, le restauratrici, hanno fatto un lavoro meraviglioso».
La studiosa Laura Facchin, docente di Storia Sociale e Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, ha individuato numerosi riferimenti stilistici alle opere di Camillo Procaccini. L’attribuzione a Camillo Procaccini è stata confermata attraverso confronti con altre opere dell’artista, conservate alla Pinacoteca di Brera e in chiese di Milano e Venezia. In particolare, le fisionomie degli angeli di questo dipinto richiamano quelli musicanti della Madonna col Bambino fra San Pietro e Sant’Antonio Abate nella chiesa milanese di San Marco e della Adorazione dei Magi (1598-1608) della Pinacoteca di Brera. Anche la figura di San Giovanni rimanda alle rappresentazioni di Cristo e San Teodoro nella cappella Trivulzio di Santo Stefano Maggiore a Milano (1613).
La mostra è aperta al pubblico con ingresso gratuito dal martedì alla domenica, con chiusura settimanale il lunedì e nei giorni festivi del 25 dicembre e 1° gennaio. Un’opportunità unica, durante le feste natalizie, per riscoprire un capolavoro restaurato e restituito alla comunità.
Informazioni utili: Castello di Masnago, Musei Civici di Varese Via Monguelfo, Varese (ingresso dal parco)
Orari: Martedì e Mercoledì: 9:30 – 12:30 Giovedì – Domenica: 9:30 – 12:30 / 14:00 – 18:00
Chiusure: 25 dicembre, 1° gennaio, pomeriggi del 24 e 31 dicembre.
Quasi ultimato il restauro della tela Seicentesca nella chiesa di Azzate
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