Longobardi sul Summer festival: “Fatto grave, ora ci aspettiamo chiarezza”

Dopo che si è scoperto che la fideiussione era coperta da una società segnalata dalle autorità di vigilanza. Il consigliere 9.9 chiede anche chiarimenti su altri punti

Rocco Longobardi

«Sul Summer Festival verrebbe da dire: “stendiamo un velo pietoso”. Ed è quello che avremmo fatto se non fossero venute fuori le magagne sulla fideiussione». Rocco Longobardi, della civica Gallarate 9.9, ragiona in modo pacato sulla vicenda della “fideiussione bulgara”. «Non voglio infierire, non mi piace girare il coltello nella piaga, ma dico solo che è una vicenda grave».

Longobardi ripercorre l’analisi fatta sull’idea del Summer Festival e sull’evolversi nell’arco dell’estate: «Per formazione e vocazione i 9.9 sono sempre favorevoli agli eventi che animano la città. Lo avevamo ribadito anche in questa occasione nonostante le perplessità, rivelatesi poi fondatissime, sull’indotto per la città e per le attività produttive, sbandierato in molteplici occasioni dall’assessore di riferimento, quasi si trattasse di una sua personalissima creazione. Che qualcosa non andasse per il verso giusto si era capito già prima dell’evento, nell’unica commissione delle attività produttive convocata. C’era stato un tardivo tentativo da parte dell’amministrazione di smarcarsi e di sottolineare la natura privata dell’evento. L’apertura ritardata del festival, la fideiussione perfezionata all’ultimo secondo, lasciavano presagire i problemi che si sono puntualmente presentati e che sono sfociati nell’anticipata chiusura della festa. L’impressione che abbiamo avuto come gruppo di opposizione è che ci sia stato un tentativo di mettere tutto a tacere: anche le risposte dell’assessore mazzetti al question time del PD nello scorso consiglio comunale sono state volutamente ambigue».

«Adesso ci aspettiamo totale chiarezza, anche alla luce del fatto che gli organizzatori del festival sembrano essere praticamente scomparsi» conclude Longobardi. Che solleva anche un altro aspetto: «Tre eventi “Street Food” in 11 mesi fatti da società private in città è forse roba da Guinness. Questi eventi fanno parte di assessorati che poco c’entrano con le attività produttive di Gallarate». E il consigliere 9.9 si domanda anche: «perché hanno chiesto soldi a Summer Festival e non agli organizzatori dello Street Food in piazza Garibaldi? Entrambi erano eventi predisposti “chiavi in mano” da aziende esterne. Perché da una parte una richiesta di 115mila euro e dall’altra nulla?»

Infine anche un rilievo sulle commissioni. «Non c’è mai stata una commissione attività produttiva per discutere delle strategie per la città: dovrebbe essere uno spazio anche per tutte le forze per discutere, elaborare, fare proposte. Invece temono solo la polemica, le convocano solo quando c’è da comunicare eventi già organizzati.  Non ce ne sono state per mesi, adesso ce l’aspettiamo a ridosso di Natale per presentare gli eventi. Mi domando inoltre che fine ha fatto il Presidente della commissione Attività Produttive Germano Dall’Igna, forse sta ancora contando gli ombrelli». Riferimento alla polemica tra il consigliere di Forza Italia e lo stesso Longobardi, a inizio estate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2017
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