Teatro, cinema, mostre e corsi: un anno al Delle Arti

Presentata la ricca offerta del teatro e del centro culturale, cuore storico della cultura gallaratese. Prime anticipazioni anche su Filosofarti 2017

gallarate generico

C’è il teatro, con un cartellone sempre apprezzato, e c’è il cinema, con la qualificata proposta del cineforum. Ma il Teatro delle Arti di Gallarate è molto di più e lo conferma anche quest’anno con un programma annuale quanto mai articolato.

«Un intreccio di proposte molto interessante, che vengono incontro a diverse stagioni della vita, a gusti diversi» spiega monsignor Ivano Valagussa, a fianco di don Alberto Dell’Orto. «Un intreccio che permette anche di interrogarsi sempre su come essere presenti in città, come offrire riflessioni, anche a partire dalle emozioni dell’arte. Il Teatro delle Arti, con il Centro Culturale, è presente in città con questa cura, questa attenzione, che parte sempre anche da una comunità cristiana» (il teatro, va ricordato, è una sala parrocchiale).

Per quanto riguarda il teatro, la Stagione era stata presentata a luglio, anche se ancora si attendeva qualche conferma. Una proposta «sempre altamente professionale, dal 1963», ricorda don Alberto Dell’Orto, ripercorrendo i tanti spettacoli di qualità portati in cinquanta e più anni. Sempre secondo la classica formula su due serate: s’inizia martedì 7 e mercoledì 8 novembre con Odio Amleto. Fino al 2 novembre le casse del Teatro cureranno i rinnovi di abbonamenti e nuovi abbonamenti, dal 3 di novembre sarà aperta la vendita dei biglietti singoli per il primo spettacolo in cartellone. Quanto agli altri spettacoli, i biglietti saranno in vendita dal 14 novembre.
Il cartellone affianca spettacoli di teatro classico, testi più impegnato e serate leggere. Con volti noti al grande pubblico per i passaggi televisivi (come Raoul Bova e Chiara Francini, insieme sul palcoscenico), regie di qualità (come Filomena Marturano rivista da Liliana Cavani), grandi nomi come Moni Ovadia. La presentazione dettagliata della Stagione la trovate qui.

C’è poi la rassegna più specifica di “Parola e Mistero”, teatro attraversato e provocato dal sacro, proposta in collaborazione con il Teatro Nuovo, con tre appuntamenti ancora in calendario. Sabato 20 gennaio al Nuovo “Un cristiano” su don Giovanni Fornasino a Monte Sole, i monti che videro la strage di Marzabotto nel 1944. Il 26 gennaio alle Arti “Il tema di Sara” per la Giornata della Memoria, infine “Mio fratello rincorre i dinosauri”, sul tema della disabilità, al Nuovo il 24 febbraio.

E il mondo del teatro – insieme con la storia della sala gallaratese – vengono omaggiati anche con due diverse mostre che saranno allestite nel foyer, una dedicata proprio a Liliana Cavani, l’altra a Vittorio Gasmann, “al vertice del teatro”.

E ancora: i corsi di formazione, altra «esperienza con continuità nel tempo invidiabile», essendo ormai all 56esima e 57esima edizione. Quest’anno il filo conduttore saranno gli «anni Sessanta, dal punto di vista storico-sociologico e artistico» spiega Cristina Boracchi, coordinatrice dei corsi, proposti in primo luogo a docenti e studenti.« Negli anni prossimi faremo gli anni Settanta, poi Ottanta, “sfondando” il nome del Novecento».
Il primo corso, in programma il 24-25 novembre, sarà dedicato al multiforme mondo dell’arte, con voci qualificate come Hermann Grosser, Andrea Kerbaker, Gianni Turchetta, Franco Buffoni (nel programma ritorna il tema di Kerouac e della Beat Generation, anticipando la mostra che si aprirà la settimana successiva al Maga)
Il secondo corso (23-24 marzo) è invece dedicato più specificamente alla lettura storica e sociologica della stagione del Sessantotto, snodo centrale e per certi versi ancora irrisolto d’Italia. Con interventi di De Luna, Campanozzo, Poggi.

Infine, il ricchissimo programma di Filosofarti (su cui torneremo), in programma da fine febbraio a metà marzo. Il tema di questa edizione sarà «Paideia-educare»: «siamo partiti dallo sfilacciamento sociale e dall’emergenza educativa, che oggi non è solo nelle famiglie ma in ogni categoria sociale» spiega ancora Boracchi. «In una società che fatica a individuare Padri e Maestri, è necessario riflettere sull’educazione. Parleremo di educazione alla cittadinanza, quanto mai necessaria oggi, di legalità. Di educazione all’affettività, con l’Ordine degli Psicologi e Alberto Pellai. E poi ancora di educazione all’uso dei social ed educazione al mercato del lavoro». Tra i nomi, quello affezionati al festival gallaratese come Umberto Curi e Umberto Galimberti, ma anche Valter Veltroni e Riccardo Iacona (con un focus sulla relazione tra generi). E ancora – tra i nomi certi- Gad Lerner, Massimo Recalcati, Marta Morazzoni, Francesco Alberoni, Stefano Zecchi.
Il programma è ancora in via di definizione, ma sempre con rinnovato impegno della rete di volontari appassionati che sostengono il festival. «Abbiamo il Patrocinio di Regione Lombardia, mentre non abbiamo ancora riscontro da altri soggetti. Seriamo di averlo, non una conferma ma almeno una risposta».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Ottobre 2017
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