Lotta agli “zozzoni”, beccati in 5 casi su 8
Il fenomeno è molto sentito tra le diverse frazioni di Samarate, dove ci sono estesi boschi. I numeri dei primi mesi dell'anno, il monitoraggio delle aree sensibili e i nuovi strumenti

Su otto casi da gennaio, in cinque si ha già una “pista” chiara da seguire. La Polizia Locale di Samarate fa un primo bilancio dell’attività di contrasto agli “zozzoni” che abbandonano rifiuti nei boschi, estesi, del territorio. Un fenomeno odioso, molto sentito dai cittadini (numerosissime le segnalazioni su Bacheca Civica Samarate) e fonte di numerose polemiche anche sul fronte politico.
«Su 8 accertamenti, in tre casi abbiamo individuato i responsabili, in altri due stiamo ancora procedendo» spiega il comandante Edoardo Angotti. In un caso già contestato si trattava di materiale liquido di tipo speciale, in altri di rifiuti vari (foto d’archivio), in un altro ancora di un ingombrante, un divano abbandonato nei dintorni della piattaforma ecologica (che è videosorvegliata, quindi il responsabile è stato subito beccato). Particolare uno dei casi su cui si sta ancora lavorando: sono stati rinvenuti infatti diversi paraurti di automobile. «Siamo risaliti alla provenienza dei pezzi (da un’officina, ndr), ma dobbiamo accettare chi abbia smaltito effettivamente».
La videosorveglianza ha ridotto di molto gli abbandoni nella zona della piattaforma ecologica, mentre ora l’attenzione si concentra in particolare sulla zona di Cascina Tangitt, dove si concentra l’80% dei casi recenti.
«Non abbiamo mai smesso di fare controlli, di fronte a un problema che comunque non è solo samaratese» dice Stefano Bertagnolli, neoconsigliere delegato dal sindaco Leonardo Tarantino, affiancato dall’assessore Vito Monti. «Facciamo la nostra parte se non altro per limitare in maniera sensibile: sono già state sanzionate alcune persone, altre sono un accertamento. E stiamo lavorando su un altro progetto, per attivare delle “fototrappole” su tutto il territorio comunale». Vale a dire delle telecamere nascoste che si attivino quando qualcuno entra nel raggio di azione, nelle zone più sensibili.

Questo mentre proseguono le attività sul fronte della sicurezza stradale e anche su altro: in sei mesi sono state seguite anche sette indagini delegate dalla Procura per violazioni in materia urbanistica, «legate in questo caso soprattutto ad aziende».
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