“Treni vecchi e poche assunzioni”, venerdì sciopero del personale di Trenord
È dichiarato dai sindacati Cub e Orsa: il personale critica le condizioni dei treni su cui lavora e denuncia mancati investimenti. Nell'articolo tutte le informazioni sugli orari
Nuovo sciopero dei treni alle porte: come già annunciato alcune settimane fa, scatta venerdì 6 luglio la nuova astensione dal lavoro del personale di Trenord.
Lo sciopero riguarda la fascia dalle 9 alle 17. Viaggeranno regolarmente i treni in partenza prima delle 9.00 con arrivo a destinazione finale entro le 10.00. Eventuali ripercussioni sulla circolazione saranno possibili anche dopo la conclusione dello sciopero.
Solo le corse aeroportuali “Milano Cadorna – Malpensa Aeroporto” e “Malpensa Aeroporto – Bellinzona”, in caso di non effettuazione dei treni, potranno essere sotituite da un servizio di bus point-to-point (vale a dire senza fermate intermedie).
Lo sciopero è stato convocato dal sindacato di base Cub e dal sindacato autonomo Or.S.A., molto rappresentativo in particolare tra i macchinisti. Lo sciopero è ricondotto specificamente alle condizioni dell’azienda e, in particolare, al conflitto latente tra Regione Lombardia e Trenitalia sul controllo della società, che oggi ha una partecipazione esattamente paritetica (50+50%) tra la “lombarda” FNM e Trenitalia-gruppo FS.
«La paralisi aziendale parte dalla decisione delle proprietà di avere un controllo paritetico di Trenord» accusa il sindacato OrSa. «Questa scelta, di fatto, ha immobilizzato l’azienda, in particolare per i mancati investimenti che, invece, riteniamo doverosi e possibili con una maggioranza azionaria. Noi non abbiamo mai tifato e mai tiferemo per l’una o l’altra proprietà, ma rivendichiamo per la Lombardia un servizio ferroviario all’altezza della nostra Regione e dei suoi abitanti».
Il sindacato contesta i mancati investimenti (per cui si chiamano in causa i soci) e le mancate assunzioni, con conseguenze anche sulla manutenzione. «Nel periodo estivo risulta non confortevole viaggiare su un treno a causa delle temperature inadeguate, analogamente appare molto faticoso lavorare per oltre 8 ore su un treno dove le stesse superano anche i 40 gradi. Oggi il parco rotabile della Lombardia è il più vecchio dell’intero Paese, per questo motivo aumentano i guasti, si dilatano i tempi di fermo materiale e lievitano conseguentemente i costi della manutenzione. A questo, si deve sommare la carenza dei pezzi di ricambio e una dirigenza che non è neanche in grado di quantificare le ore di lavoro necessarie per garantire l’attività di manutenzione, sia essa programmata o correttiva».
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Giusto per far capire dove vanno parte dei soldi pubblici e regionali ecco un bel documento (pubblico) con la lista dei compensi per i dirigenti e il management FNMGroup per il 2016.
http://www.fnmgroup.it/documents/11605/215779/Relazione+sulla+remunerazione+per+l%27anno+2016/a7a3b993-6468-4685-8231-678d95a88d9a
Meritati? A voi l’ardua decisione.
Semplicemente vergognoso!!! Abitando in zona Laveno e non distante dalla linea Gallarate-Luino, assisto spesso e (non) volentieri a questo passaggio di vecchie tradotte che non sarebbero adatte nemmeno per il trasporto del bestiame! Carrozze e motrici con oltre 30 anni d’attività e che ricordano i convogli sgangherati dei paesi africani più arretrati, con rispetto parlando! Siamo nel profondo Nord, ragazzi, e questi spettacoli indegni non sono accettabili!