Cazzago Brabbia, la rinascita del turismo parte da qui
Intervista a Chiara e Martina, le due studentesse che hanno presentato una tesi (da 110 e lode) sulla riqualificazione del paese e dei comuni rivieraschi
Girano il mondo, vivono a Milano, ma si sono innamorate di Cazzago Brabbia. Un amore ricambiato con un bel 110 e lode e un inizio di carriera davvero promettente. Chiara Parolini e Martina Pizzuti sono le due giovani autrici di una tesi che parla di “architettura”, con solide fondamenta, piantate nella cultura e nella storia.
“Sull’identità diffusa. Dalla riqualificazione del borgo di Cazzago Brabbia alla valorizzazione dei Comuni Rivieraschi sul lago di Varese“, il titolo della tesi è questo: un corposo lavoro che ha messo attorno a un tavolo (simbolico) diverse realtà locali.
«La proposta è arrivata dal nostro relatore, Paolo Gasparoli, –spiega Martina Pizzuti (a sinistra nella foto Facebook con Chiara Parolini) – Non conoscevamo Cazzago Brabbia ma quando io e Chiara l’abbiamo visitata, siamo rimaste affascinate da questo piccolo borgo».
Guardare un edificio, una strada, un luogo e immaginarne le potenzialità, è il valore aggiunto di un architetto e Chiara e Martina hanno provato a “disegnare” una Cazzago diversa.
«L’idea iniziale era quella di valorizzare il borgo – spiega ancora Martina – ma poi ci siamo rese conto che si trattava di una realtà troppo piccola e che aveva senz’altro più senso coinvolgere tutti i comuni rivieraschi, pensare cioè a un sistema sovralocale piuttosto che a investire solo nel patrimonio edilizio del paese».
Sulla base di una convenzione stipulata tra Amministrazione Comunale di Cazzago Brabbia e Politecnico di Milano, sono stati attivati quindi diversi percorsi di ricerca e di studio .
«Abbiamo contattato tutte le associazioni che operano in paese a partire dalla Cooperativa dei pescatori, ma anche tutti i personaggi storici e gli studiosi del territorio, Ernesto Giorgetti, Chicco Colombo e molti altri. Sono cominciate così riflessioni su come sarebbe possibile valorizzare il territorio, incentivare il turismo e far crescere in questo modo tutti i paesi rivieraschi».
La tesi è davvero corposa ed è stata esposta in una mostra al lavatoio del Lago di Piazza a Cazzago. E proprio il lavatoio è uno dei luoghi che Martina e Chiara vorrebbero riqualificare, ma non è l’unico: «Anche la casa dei pescatori è senza dubbio un luogo di eccellenza per far tornare a vivere il paese. Così come la cooperativa. Ma si potrebbe partire da subito con un progetto semplice ma secondo noi efficace: vorremmo realizzare con MyMaps di Google una mappa dei luoghi significativi che hanno fatto la storia di Cazzago Brabbia. Una mappa “immateriale” che parla di cultura e di storia, implementabile dagli altri utenti. Uno strumento che si potrebbe poi allargare a tutti gli altri comuni rivieraschi. Per costruirla si potrebbero coinvolgere personaggi storici dei paese, tipo il Negus, il pescatore “più celebre” del lago di Varese».
Quanto al resto, servono soldi, tanti. Ma non è detto che la tesi possa “smuovere le acque”: «Contiamo sulla sensibilità di enti e fondazioni che operano sul territorio – conclude Chiara – Certo, l’impegno è notevole, ma noi ci crediamo davvero. È un progetto che comprende anche iniziative di carattere enogastronomico, sportivo, musicale: il tutto nell’ottica di un modello di sviluppo che generi un sistema. Abbiamo visto crescere Cazzago Brabbia sotto le nostre mani, e ora sappiamo che si può fare».
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