Il pasticcio sul voto al Senato per il Piano periferie

L'emendamento che blocca i finanziamenti del piano periferie è stato votato da tutti i senatori comprese le opposizioni. Alfieri (Pd): "Abbiamo votato contro l'articolo complessivo e daremo battaglia alla Camera"

senato

La storia della decisione sulla proroga del Piano periferie si ingarbuglia sempre più. Il resoconto del voto al Senato dimostra che sul famoso emendamento, che sposta i contributi ai 120 progetti e alle 96 amministrazioni, i senatori hanno votato all’unanimità. Erano presenti in 270 e tutti hanno dato il via al provvedimento.

Una situazione letta così davvero surreale. In serata Alessandro Alfieri, segretario regionale e senatore del Pd ha spiegato quanto successo.

“Il Pd ha votato un pacchetto di emendamenti concordati in commissione in cui si danno più risorse agli enti locali. Poi c’era un comma sul bando periferie. Alla fine il PD ha votato contro tutto il provvedimento e sull’articolo di conversione. Adesso lo scontro è sull’interpretazione di quel comma. Quella restrittiva che avevano accettato i nostri colleghi in commissione era solo la conseguenza di una sentenza della Consulta che dice che non si devono dare soldi subito a chi non é partito con i progetti. E io concordo. Il problema è l’interpretazione estensiva che dà il governo dell’articolo sul bando periferie, che vorrebbe spostare al 2020 le risorse anche per i comuni che hanno presentato i progetti esecutivi, come nel caso di Varese dove la giunta Galimberti ha lavorato bene e velocemente presentando tutta la documentazione nei tempi previsti.

Come PD contestiamo con forza questa interpretazione e daremo battaglia alla camera per cambiare il testo in modo che non ci possano essere giochetti da parte del governo Lega – 5stelle”.

Sempre in serata sono sono arrivate prese di posizioni forti da parte di esponenti di spicco del Pd come il sindaco di Firenze Dario Nardella che è intervenuto al Tgr della Toscana.

“Noi siamo pronti a una guerra senza mai fermarci, perché questi soldi sono già stati impegnati e appaltati, e la metà, addirittura, contrattualizzati: io non posso permettere che siano i fiorentini a pagare per un atto politico del Governo che è irragionevole, grave e anche illegittimo. Per questo è già partita dal Comune una lettera di intimazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per erogare già il 20% dell’anticipo, secondo impegni che sono stati scritti dai governi precedenti e che valgono anche per quello attuale”.

Come si spiega il voto del PD all’emendamento? “Non me lo spiego – ha risposto il sindaco – e comunque io non vedo il colore politico di chi lo ha votato. Chiederò certamente ai deputati del PD di non votare alla Camera questo emendamento, perché non deve diventare norma”.

Per comprendere meglio tutta la vicenda del voto sul Piano periferie vi consigliamo di leggere l’articolo che trovate qui.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Agosto 2018
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