I fiori di Mario Carrieri in mostra a Villa Carlotta
Lo sguardo di questo artista rilegge un soggetto tradizionale della pittura e della fotografia in una chiave totalmente inedita
Villa Carlotta chiude la sua stagione di mostre con Mario Carrieri. Amata bellezza, fiori e visioni a Villa Carlotta (15 settembre- 4 novembre 2018) un’esposizione fotografica dedicata al mondo floreale riletto attraverso l’obiettivo di un maestro del XX secolo.
Una serie di opere di grandi dimensioni allestite in vari ambienti della villa offre la possibilità di accostarsi all’incessante ricerca fotografica portata avanti da Carrieri negli ultimi decenni concentrandosi unicamente su un soggetto: i fiori.
Lo sguardo di questo artista rilegge un soggetto tradizionale della pittura e della fotografia in una chiave totalmente inedita, componendo grandi palcoscenici di una visionaria opera teatrale senza tempo, nella quale innocenti fiori-attori recitano una tragedia shakesperiana sull’eterna fragilità della bellezza e sul suo dolore senza fine.
Con la sua luce spietata Mario Carrieri fa emergere dai fiori l’incanto e il dramma che animano ogni creatura. Le opere di grande formato colpiscono dritte la sensibilità dell’osservatore, coinvolgendolo nel sentimento del pathos universale.
Mario Carrieri (Milano, 1932) è uno dei protagonisti della fotografia italiana, fin da quando nel 1959 pubblica Milano, Italia, un libro fotografico fondamentale, di cui si conservano alcuni scatti nelle collezioni del MOMA di New York e di altri musei internazionali, capace di innestare sull’eredità del neorealismo forti accenti di poesia esistenziale e di drammaticità visionaria. Negli anni a seguire si dedica a un’intensa attività nel campo della fotografia di opere d’arte, impegnandosi in progetti editoriali di grande rilievo, realizzando campagne fotografiche nei più importanti musei del mondo, dall’Europa all’America. Il suo uso peculiare della luce lo rende uno dei più sensibili interpreti fotografici della scultura, che indaga a più riprese nel corso degli anni Settanta in una serie di scatti che nel 1981 confluiscono in una mostra al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Parallelamente si dedica alle riprese di design e architettura, con un’operosità ininterrotta che lo porta a seguire ai quattro angoli del mondo il lavoro di molti dei più apprezzati architetti del nostro tempo, tra i quali si devono ricordare almeno i nomi di Renzo Piano, Michele De Lucchi, Aldo Rossi, Norman Foster, Richard Meier e Rem Koolhass.
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