Le piante ispirano i robot, il paesaggio del futuro è tecnologico
“Come la natura ispira la robotica” è una delle conferenze aperte al pubblico del Festival Nature Urbane: protagonista Barbara Mazzolai, scienziata conosciuta in tutto il mondo

“Come la natura ispira la robotica” è una delle conferenze aperte al pubblico del Festival Nature Urbane di Varese, che vedranno come protagonista Barbara Mazzolai, una scienziata conosciuta in tutto il mondo, coordinatrice del Centro di Micro Bio-Robotica dell’ Istituto Italiano di Tecnologia di Pisa.
Parlerà al pubblico venerdì 28 settembre alle 21, presso il Salone Estense via Sacco 5. A moderare l’incontro sarà Cristina Bellon, divulgatrice scientifica e collaboratrice de La Stampa.
IL PLANTOIDE E ALTRE PIANTE ROBOT
Solo recentemente le piante sono state considerate come modello al quale ispirarsi per creare nuovi robot. Il plantoide, sviluppato all’Istituto Italiano di Tecnologia, rappresenta il primo robot al mondo ispirato alle piante e, in particolare, alle radici e alle loro capacità di movimento, interazione con l’ambiente, percezione e comunicazione.
«L’obiettivo – spiega Barbara Mazzolai – è creare dei robot autonomi in grado di esplorare l’ambiente e il sottosuolo, proprio come fanno le piante. Le applicazioni future sono nel settore dell’agricoltura e del monitoraggio ambientale, ma anche nell’esplorazione di altri pianeti e nella medicina».
Si tratta di robotica bioispirata, che da poco meno di 10 anni, cerca di rispondere all’esigenza di produrre robot più adatti al mondo esterno. Una riflessione sul criterio in cui noi intendiamo la nostra vita e la nostra società con i robot. Dobbiamo semplicemente trovare nuove norme e rinnovate modalità di pensiero che includano queste intelligenze artificiali.
E’ già una vera e inarrestabile rivoluzione: il rapporto positivo della robotica in tutti i settori è sempre più compreso «Ora dobbiamo chiederci quali sono le ricadute della rivoluzione prodotta dall’automazione e dalla robotica in termini di problemi sociali, economici, umani, etici, giuridici» spiega Cristina Bellon, che converserà con la scienziata proprio su questi argomenti.
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