Troppi cormorani, la Regione ne farà abbattere 923

La regione ha dato il via libera per l'abbattimento del 10% dei cormorani censiti e sarà coinvolto anche il Lago di Varese

Il cormorano - foto di Isella Bellotti

I cormorani in Lombardia sono un problema e proprio per questo la Regione ha dato il via libera per quello che in gergo tecnico si chiama controllo selettivo, cioè l’abbattimento. «L’incremento in Lombardia dei cormorani ha determinato la riduzione di una quota sempre più significativa negli stock ittici, con effetti dannosi sulle produzioni e sulle attività di pesca professionale e sportiva», spiega Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia

Così «al fine di tutelare le popolazioni ittiche di pregio naturalistico e di maggiore interesse per la pesca abbiamo autorizzato un controllo selettivo del cormorano all’interno di alcuni corpi idrici regionali nelle province di Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia. Si tratta di una deroga condivisa con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e molto attesa dai pescatori lombardi».

L’intervento ha finalità dissuasive per ridurre la predazione su specie ittiche. Gli abbattimenti di cormorano dovranno avvenire nel periodo compreso tra il 17 novembre 2018 e il 15 marzo 2019 nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Varese. I termini temporali coincidono con i periodi di massima presenza del cormorano in Italia e minimizzano la sovrapposizione con migrazione e nidificazione delle altre specie ornitiche. Gli interventi riguarderanno 923 cormorani, pari al 10% degli individui di cormorano conteggiati con il “Censimento Annuale degli Uccelli Acquatici Svernanti in Lombardia – International Waterbird Census” nel mese di gennaio 2018. Al fine di non superare il numero massimo di capi abbattibili, sarà effettuato un monitoraggio dei capi abbattuti da parte della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia.

«I cormorani hanno determinato la diminuzione delle popolazioni di temolo e di ciprinidi reofili dei grandi fiumi pedemontani e di pianura, creando ulteriori scompensi anche ad alcune specie già minacciate e di particolare rilevanza faunistica presenti nelle acque lacustri, come l’alborella e il triotto. In termini quantitativi si stima una quantità media di pesce ingerito giornalmente dal cormorano di 500 grammi» ha aggiunto l’assessore Rolfi.

Alla perdita di pesce dovuta alla predazione del cormorano si aggiungono ulteriori effetti negativi non trascurabili sulla comunità ittica quali il ferimento dei soggetti che sfuggono alla cattura, in grado di condizionare lo stato sanitario e renderli maggiormente suscettibili alle malattie o l’alterazione comportamentale dei pesci, che vengono spaventati e spesso indotti ad abbandonare settori di habitat occupati, anche in momenti strategici quali la riproduzione o il periodo di rifugio invernale. Tali effetti negativi possono comportare dunque un danno non soltanto al patrimonio ittico, ma anche avere riflessi sulle attività di pesca professionale e sportiva nonché sulla pescicoltura.

Aree di intervento nei corpi idrici della provincia di Varese

Lago di Varese, l’attività di controllo sarà svolta nella ZPS “Lago di Varese “, per la tutela del Cobite comune e del Vairone. La ZPS è stata suddivisa in tre settori con diversi livelli di sensibilità, alta, intermedia e bassa in merito agli effetti che indirettamente possono riguardare aree dove sono presenti specie di avifauna indicate nell’All. I della Direttiva Uccelli.

Nelle aree a sensibilità alta non è previsto alcun tipo di intervento. Nelle aree a sensibilità intermedia, in presenza delle specie di avifauna indicate nell’All. I o comunque non cacciabili, verranno intrapresi interventi ecologici di tipo dissuasivo solo il martedì e venerdì mentre nelle aree a bassa sensibilità della ZPS verranno svolte azioni di controllo mediante abbattimento..

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Settembre 2018
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