Al circolo Gagarin tra band internazionali e impegno sociale

Il circolo Arci di via Galvani è alla sua terza stagione e si è già ritagliato il suo spazio tra i giovani bustocchi che cercano musica, divertimento ma anche momenti di crescita personale

circolo gagarin

Il Circolo Gagarin è protagonista nella terza puntata del nostro percorso tra i luoghi dell’aggregazione giovanile bustocca (dopo Stoà e Comunità Giovanile).

Nato poco meno di tre anni fa, il Circolo è stato creato dall’Associazione 26per1, attiva dal 2008 con attività sparse sul territorio. “Eravamo molto meno visibili, ma quegli anni sono serviti per acquisire le competenze che ci hanno permesso di arrivare dove siamo ora” racconta il presidente Francesco Tosi.

Da 26per1 a Gagarin

Partita da un gruppo coeso, l’associazione è il nucleo vitale del Circolo, che in poco tempo si è imposto come punto di riferimento sul territorio. Il tutto grazie ad una ventina di volontari, i quali garantiscono l’apertura ordinaria del locale, fermo restando che “una mano in più fa sempre comodo. Ci piace fare tante cose, e alle volte ci troviamo oberati di lavoro. Gagarin nacque per fare a Busto qualcosa che in molti cercavano altrove: volevamo uno spazio accogliente, convinti che al giorno d’oggi avere dei luoghi d’incontro per far “succedere qualcosa” sia un valore”. Incontro è un termine apparso spesso lungo questo viaggio nelle realtà giovanili, e Gagarin si impegna a stimolarlo tramite le attività più disparate.

Cosa si fa al Gagarin

Al circolo si esibiscono musicisti internazionali, organizzano corsi di yoga, storytelling e cucina, così come serate di dibattito o di carattere letterario, e molto molto altro. Si può citare la rassegna Controculturae, nella quale si scoprono le varie forme della controcultura, format ben avviato in attesa di “Stati d’eccezione” dedicata all’analisi di punti critici della contemporaneità, con uno sguardo a 360 gradi sul mondo.

La collaborazione col Comune contro la devianza

Non meno importante è il coinvolgimento del circolo intergalattico in Elaborando, progetto contro la devianza giovanile, lanciato dal Comune tramite l’assessore ai Servizi Sociali Miriam Arabini. “Abbiamo anche  un contatto aperto con l’assessorato alla Cultura retto da Manuela Maffioli, ma rimaniamo indipendenti, siamo un’associazione di promozione sociale che si autogestisce e si auto-sostenta. Sarebbe bello che le istituzioni guardassero alla nostra realtà come una risorsa, perché solo la tanta gente -di tutte le età- che frequenta le iniziative è la prova del fatto che sia necessario avere posti di tale vocazione”.

Organizzazione orizzontale

La struttura del Circolo è forte di un’organizzazione orizzontale, nella quale le persone trovano diversi modi di interagire con lo spazio: “Ci sono soci che partecipano come pubblico, altri che si danno da fare con i turni al bar o alle tessere, altri ancora che aiutano nell’organizzazione e nella logistica. Dato che siamo una fetta di gioventù molto ampia, dai 18 fino ai 35 anni, si cerca di attuare un ricambio generazionale, passando un bagaglio di esperienza ai ragazzi più giovani, che tramite il Circolo trovano l’occasione di responsabilizzarsi”.

La strada è sempre lunga e faticosa, ma le novità della nuova stagione consentono allo spazio di via Galvani di reinventarsi: apertura anche in settimana tranne il lunedì e si vocifera dell’apertura di uno spot culinario. Anche senza tutti gli orpelli, l’importanza di Gagarin sta nel fatto di essere un luogo aperto alla socialità e alla condivisione, sperimentando, in modo fluido e senza dubbi unico.

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Pubblicato il 07 Ottobre 2018
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