Comunità Giovanile si racconta: “Noi, spazio concreto contro il virtuale”

Continua il nostro viaggio tra le realtà giovanili di Busto. Il presidente De Bernardi: "Per noi le relazioni personali valgono molto di più di quelle sui social network"

comunità giovanile busto arsizio

La seconda tappa del nostro viaggio tra le realtà di aggregazione giovanile a Busto Arsizio è in Vicolo Carpi, a due passi dalla stazione Nord (la prima da Stoà la trovate qui).

Qui, dal 1989, freme l’attività di Comunità Giovanile, tra birra, serate di dibattito e approfondimento e tanta tanta musica. Importante è la testimonianza di Comunità sul territorio, anche perché è difficile trovare un’altra associazione di questo tipo così longeva, in grado di tracciare le fila delle generazioni che man mano si sono avvicendate in città.

Per bocca del suo presidente, Lorenzo de Bernardi, le sfide che si prospettano all’orizzonte non sono dissimili a quelle degli anni ’90: “Se prima si trattava di togliere i ragazzi dalle vasche in centro o dal torpore della droga, oggi l’ostacolo più grande è rappresentato dagli spazi virtuali nei quali i giovani sono immersi. Per noi le relazioni personali valgono molto di più di quelle sui social network, e avendo la fortuna di aver ereditato questo spazio “concreto” cerchiamo di dare l’opportunità di confrontarsi e di mettersi in gioco”.

Il cavallo di battaglia di Comunità Giovanile è senza dubbio la potenza musicale che sono in grado di richiamare. Da trent’anni infatti il locale è un punto di riferimento in zona (e oltre) per quanto riguarda la scena metal e rock:“La musica è un po’ il catalizzatore delle nostre attività ed è lei che ci ha permesso di essere sulla mappa, pur non essendo io fan sfegatato. Oltre ai concerti organizziamo incontri e dibattiti, che cercano di colmare il vuoto di un informazione che non soddisfa i nostri standard”.

I temi affrontati spaziano dalle questioni geopolitiche internazionali alla bioetica, spesso con l’aiuto di ospiti competenti per “andare a fondo delle questioni. I rapporti con la Giunta Antonelli sono ottimi, però ci piacerebbe, e credo di parlare per tutte le associazioni di questo genere, che le nostre attività fossero valorizzate. Non tanto per narcisismo, ma per dare l’esempio: sì, si può costruire una realtà viva anche a Busto Arsizio”.

Con altre esperienze giovanili del territorio, Stoà e Circolo Gagarin, CG non ha rapporti significativi, di contro collabora con vari enti solidali, uno su tutti l’associazione Passaparola, che si occupa di aiutare persone bisognose tramite pasti e appunto un passaparola per la ricerca di un impiego.

“Comunità è un principio, va contro l’individualismo della società odierna, e la nostra soddisfazione è anche questa: ad oggi sono una ventina i volontari che ci permettono di andare avanti, ma ultimamente ho visto molti ragazzi, “nuove leve” con voglia di fare, venire da noi per scoprire chi siamo e cosa facciamo. Questo non può che rendermi orgoglioso e ottimista davanti a un futuro sempre incerto”.

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Pubblicato il 02 Ottobre 2018
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